Pubblicato il 17/08/2017
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone, si rinnova l’antica devozione della via crucis notturna al Soccorso



Da domani, e per tutti i venerdì sino a fino alla Festa della Esaltazione della Croce, domenica 17 settembre, si rinnova la suggestiva tradizione della discesa notturna dei pellegrini al Santuario.


Anche  quest’anno si ripeterà lo spettacolo suggestivo del pellegrinaggio notturno, che da venerdì 18 agosto, come da antica tradizione, con partenza alle ore 3.30 dalla Croce di S. Giacomo, si snoda come cammino penitenziale illuminato soltanto dai flambeaux, tra i canti e le preghiere, lungo i tornanti della ripida discesa, per raggiungere il Santuario del SS.mo Crocifisso del Soccorso, dove si conclude con la celebrazione della Messa alle prime luci dell’alba. Una via crucis che, scendendo al santuario, invita il pellegrino a immedesimarsi nella “discesa” agli Inferi del Cristo, nella sua “kenosis”, lo svuotamento e la rinuncia ad ogni prerogativa divina sino all’accettazione della morte per la salvezza degli uomini.

Il Santuario, tutti i venerdì, fino alla Festa della Esaltazione della Croce, diverrà meta di numerosi pellegrinaggi parrocchiali o individuali, rinnovando e ribadendo la testimonianza di una fede e una devozione secolare dei Caltagironesi, che in quel luogo si recano per celebrare, pregare e per le Confessioni sacramentali.

STORIA DEL SANTUARIO – L’effigie del SS. Crocifisso del Soccorso, che si venera nell’omonimo Santuario, venne rinvenuta il 1° gennaio 1708 tra i ruderi dell’antica Chiesetta della Madonna del Soccorso, che sorgeva prima del terremoto del 1693, da un povero agricoltore, Antonio Centorbi, che in sogno si sentì interpellato da una voce che lo invitava a cercare tra le rovine dell’antico sito e a dissotterrare la Sacra effigie. Si tratta di una immagine dipinta ad olio su una pietra calcarea bianca, di forma ovale, alta cm 38 e larga cm 24, che ritrae il Cristo crocifisso con ai piedi Santa Brigida genuflessa in atteggiamento di orante contemplazione. Sul luogo del ritrovamento, alla fine del Settecento, fu costruita una piccola chiesa progettata da Natale Bonajuto.

Il luogo, posto in fondo alla valle ad ovest di Caltagirone, sull’antica strada per Gela, invita naturalmente al silenzio e alla preghiera. Da allora, il luogo è divenuto sacro e molto caro alla devozione popolare dei caltagironesi che, nei venerdì successivi alla Solennità dell’Assunzione (che a Caltagirone celebra anche il ricordo della prima apparizione della Madonna del Ponte nella omonima Fonte nel 1572), vi si recano in pellegrinaggio. 

PROGRAMMA – Tutti i venerdì il santuario rimarrà aperto alla devozione dei fedeli per l’intero giorno, dalla messa dell’alba, alle ore 5.00, a quella conclusiva della sera alle 18. Domenica 17 settembre, giorno solenne della Festa, che conclude questo tempo di Grazia, ci saranno due celebrazioni Eucaristiche: la prima, alle ore 9.00; e la seconda, presieduta da mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, alle ore 18.00 con la partecipazione delle autorità cittadine.


«Il pellegrinaggio – dichiara don Carlos Ferrara, rettore del Santuario – è un cammino compiuto per ripercorrere spiritualmente la sequela di Gesù, ascoltando la sua Parola. Il termine proviene dal latino peregrinus, da per + ager (i campi), dove indicava colui che cammina fuori della città; in maniera più generale, indicava lo straniero. Straniero dal peccato, dalle seduzioni del mondo per essere del Signore». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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