Pubblicato il 05/10/2019
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone, l’Azione Cattolica per una chiesa di periferia



“Lo avete fatto a me”: è il tema dell'Assemblea Diocesana di inizio anno dell'Azione Cattolica Diocesana che vedrà la partecipazione di ragazzi, giovani e adulti e che sarà celebrata a Caltagirone nella parrocchia S. Giovanni Bosco, Domenica 6 Ottobre.


“Lo avete fatto a me”: è il tema dell'Assemblea Diocesana di inizio anno dell'Azione Cattolica Diocesana che vedrà la partecipazione di ragazzi, giovani e adulti e che sarà celebrata a Caltagirone nella parrocchia S. Giovanni Bosco, Domenica 6 Ottobre.


«Dopo l'esperienza edificante vissuta ad agosto con il campo unitario - dice la Presidente Diocesana, Concetta Antenucci, ci apprestiamo a vivere l'assemblea iniziale diocesana che segna l'inizio del cammino da intraprendere in questo anno straordinario che vedrà a più livelli il rinnovamento dei consigli e delle presidenze. Il programma dell’Azione Cattolica che ci è consegnato in questo anno associativo ci invita ad abitare i luoghi e le relazioni della nostra vita con un continuo esercizio di gratuità che ci spinge a camminare a fianco del fratello avendone cura. L'ACI, facendo propria concretamente l’attenzione che Papa Francesco non cessa di rivolgere alle realtà di ‘marginalità’, intende rinnovare il suo impegno e la sua scelta a favore degli ultimi, perché, consapevole della propria missionarietà e attraverso la ricchezza intergenerazionale, possa essere sempre più capace di abitare la propria città».


L’assemblea, che avrà inizio alle ore 9.00, vedrà la presenza del Vescovo mons. Calogero Peri per i saluti e la preghiera iniziale. Collaborerà coi responsabili diocesani dei vari settori nella guida e conduzione della giornata intorno al tema enunciato con spazi articolati di preghiera, ascolto e confronto, l’Assistente regionale unitario don Enzo Smriglio.


«Il concetto stesso di marginalità – dice il Vescovo mons. Calogero Peri - sembra evolvere ben oltre le tradizionali tipologie di povertà cui da sempre siamo abituati. È un fenomeno che si sviluppa con dinamiche nuove, su cui occorre interrogarsi con maggiore discernimento perché si espande come disagio diffuso anche in aree sociali ed esistenziali più delicate e profonde che pure sembrano affrancate dalle urgenze di natura prevalentemente economica. In questi spazi essere presenti non si può limitare soltanto a soccorrere un bisogno ma deve spingere a condividere un disagio».


Dopo la celebrazione dell’Eucaristia alla 12,30 e lo spazio di condivisione della fraternità col pranzo, i lavori riprenderanno nel pomeriggio alle ore 15,00 con il racconto dell’estate e i momenti di incontro dei presidenti parrocchiali ed i laboratori articolati per Settori in funzione della programmazione dell’anno.

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