Secondo il Prefetto Riccio, l’orientamento che viene dal Viminale è quello di ridimensionamento dei mega centri di accoglienza, per un’accoglienza diffusa e spalmata sul territorio: ma c’è bisogno della collaborazione dei Sindaci e delle comunità locali.
di Giusi Scollo – Giacomo Belvedere
Si è tenuto ieri, convocato dal Prefetto d Catania Silvana Riccio, un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica per concordare interventi in sinergia sulle problematiche relative al Cara di Mineo, il mega centro di accoglienza in contrada Cucinella, al centro di inchieste giudiziarie delle Procure di Catania e Caltagirone, e recentemente balzato agli onori della cronaca per episodi di violenza sessuale avvenuti all’interno della struttura.
Presenti, oltre al Prefetto, tutti i vertici provinciali dell’Ordine Pubblico: il Questore di Catania Giuseppe Gualtieri, il Comandante provinciale dei Carabinieri Francesco Gargaro, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Roberto Manna e i dirigenti locali delle Forze dell’Ordine. Sono intervenuti inoltre il Procuratore generale di Catania Salvatore Scalia e il Procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera.
Nel corso della riunione, che si è svolta a porte chiuse, sono stati auditi anche i Sindaci di Caltagirone Gino Ioppolo e e di Mineo Anna Aloisi.
“Il centro di Mineo è una realtà estremamente complicata – dichiara nell’intervista il Prefetto Riccio -, perché ha dei numeri molto importanti”: l’orientamento che viene dalla Prefettura etnea è per un’accoglienza diffusa e spalmata sul territorio, ma c’è bisogno della collaborazione dei Sindaci e delle comunità locali. Non si rilevano – continua Riccio – gravi criticità in ordine alla sicurezza nel territorio riconducibili alla presenza del Cara di Mineo, a parte casi isolati: il centro è stato generalmente ben accolto dagli abitanti. Problemi emergono, invece, per quanto riguarda la sicurezza all’interno della struttura, soprattutto per la tutela delle fasce deboli e delle donne. Ma – ribadisce il Prefetto – occorre che vengano denunciati. Quanto alle “bancarelle” presenti all’interno, Silvana Riccio è categorica: “Saranno smantellate al più presto”.
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