Pubblicato il 08/11/2018
AMBIENTE
ph. Il Sette e Mezzo

Muos, la Difesa sarà assente all'udienza del Cga: “fatto storico” o “bella minchiata”?



Continua la luna di fiele tra i Cinquestelle e il Movimento No Muos. “Per la prima volta il nostro Paese si mette al fianco dei cittadini. È un fatto storico senza precedenti, di cui diamo merito all’intervento del ministro Trenta”. Così commentano Trizzino e Rizzo la notizia che il prossimo 14 novembre il Ministero della Difesa non si presenterà all'udienza del Cga. “Una non notizia”, “fumo negli occhi”, “un boomerang”, ribattono i No Muos.


di Giacomo Belvedere

“Bella minchiata!”. La colorita espressione della lingua siciliana, un ossimoro antifrastico, si usa in terra di Trinacria ogniqualvolta ci si vuole complimentare con qualcuno che spaccia per risolutiva una decisione o azione, che invece si rivela l’esatto contrario. Gli ultimi sviluppi dell’annosa vicenda del Muos di Niscemi sembra proprio avere tutti i crismi della “bella minchiata”.

Ieri, sul sistema satellitare della Marina americana, si è tenuto un incontro a quattro tra la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, il deputato regionale Giampiero Trizzino e il deputato nazionale, nonché Presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo. Era presente pure la deputata del M5S all’Ars, Stefania Campo. Il Muos è una delle spine al fianco dei Cinquestelle, a cui il movimento No Muos aveva posto un ultimatum: se dall’incontro fossero emersi “tentennamenti, o addirittura una legittimazione del Muos rimarrebbe una sola cosa da fare: dimettersi in blocco”. Era questo l’aut aut senza appello che i No Muos avevano lanciano al M5s.


Per Trizzino e Rizzo, la questione può dirsi risolta: all’udienza davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa del prossimo 14 novembre, nella quale si dovrebbero decidere i ricorsi per revocazione riguardanti la vicenda del Muos di Niscemi, l’avvocatura dello Stato non sarà presente. “Fatto storico” – hanno dichiarato trionfalisticamente i due pentastellati, a conclusione del vertice siciliano a quattro. “Il ministro Trenta – hanno spiegato i due rappresentanti del M5s  - oggi ci ha comunicato che l’Avvocatura dello Stato non si presenterà all’udienza del 14 novembre del Consiglio di giustizia amministrativa”. “Esprimiamo grande soddisfazione – ha ribadito Trizzino -, perché per la prima volta il nostro Paese si mette al fianco dei cittadini. È un fatto storico senza precedenti, di cui diamo merito all’intervento del ministro Trenta. “Al tavolo – ha concluso il deputato a palazzo dei Normanni - abbiamo anche chiesto al ministro la possibilità di avviare un’interlocuzione per procedere a nuove misurazioni delle emissioni elettromagnetiche nell’area del Muos, cosi come richiesto dalla cittadinanza di Niscemi. Chiederemo anche al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di prenderne parte”.


Ma piuttosto che di una rinnovata luna di miele tra i Cinquestelle e il Movimento No Muos, occorre parlare di un’inasprita luna di fiele. Gli avvocati No Muos, Dario Pruiti Ciarello e Luigi Cinquerrui, stroncano la storica novità annunciata con grande enfasi dai Parlamentari del M5S come “una non notizia”, “fumo negli occhi”.

“Nella sostanza – spiegano i due legali - l’assenza dell’avvocatura all’udienza non equivale a una rinuncia alle difese, anzi, comporterà proprio la valutazione da parte del Cga delle memorie depositate dal ministero lo scorso 12 ottobre con le quali si chiedeva il rigetto dei ricorsi presentati da Legambiente, dal movimento No Muos e dal comune di Niscemi e la conferma della sentenza impugnata. In sostanza nessun cambiamento di posizione da parte della Ministra Trenta le cui richieste processuali restano cristallizzate nelle memorie difensive già depositate; altro che Governo che si schiera dalla parte dei cittadini, il Governo resta schierato dalla parte delle forze armate USA e del Muos!”.


In sostanza il ritiro delle memorie difensive sarebbe potuto avvenire “solo col deposito di altra memoria contenente la rinuncia alle difese depositate in precedenza. ma questo è tecnicamente impossibile perché il deposito di memorie può avvenire fino a 30 giorni prima dell’udienza”. E, secondo Pruiti Ciarello e Cinquerrui si arriva al paradosso che “l’unico modo di concretizzare lo "sbandierato" passo indietro sarebbe stato proprio quello di presentarsi in udienza e rinunciare alle difese già depositate”.

In caso contrario – concludono i due legali No Muos - l’assenza dell’Avvocatura dello Stato all’udienza del 14 novembre, “potrebbe rivelarsi un boomerang contro i No Muos”. Insomma, se così fosse, sarebbe davvero una bella minchiata.

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