"È necessario abolire lo spostamento delle lancette - ha spiegato Juncker a Strasburgo - gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l'ora legale o quella solare". Produrrà effetti la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga il sistema ora legale/ora solare? Cerchiamo di capire meglio.
di Sebastiano Russo
La “consultazione pubblica online”, come viene definita nel documento di lavoro dei servizi della commissione europea, nasce dalla richiesta da parte dei cittadini, del Parlamento europeo e di alcuni Stati membri dell’UE per indagare sul funzionamento dell’attuale regime dell’ora legale dell’UE e sulla necessità o meno di modificarla. La consultazione pubblica online si è limitata a raccogliere le opinioni dei cittadini europei in una sorta di sondaggio d’opinione a larga scala riuscendo a coinvolgere 4,6 milioni di cittadini europei.
Il quesito posto riguardava il cambio dell’ora due volte l’anno per far fronte ai cambiamenti dei modelli di luce diurna attraverso le stagioni.
Già a partire dalla prima guerra mondiale molti stati membri adottarono questa scelta per risparmiare energia elettrica. In particolare l’Italia iniziò ad adottare l’ora legale per la prima volta nel 1916, in piena prima guerra mondiale. Poi si susseguirono i cambi secondo il calendario in tabella.
Anno |
Inizio ora legale |
Fine ora legale |
1996-2018 |
Ultima domenica di marzo |
Ultima domenica di ottobre |
1981-1995 |
Ultima domenica di marzo |
Ultima domenica di settembre |
1980 |
Domenica 6 Aprile |
Domenica 28 Settembre |
1979 |
Domenica 27 Maggio |
Domenica 30 Settembre, |
1978 |
Domenica 28 Maggio |
Domenica 1 Ottobre |
1977 |
Domenica 22 Maggio |
Domenica 25 Settembre |
1976 |
Domenica 30 Maggio |
Domenica 26 Settembre |
1975 |
Domenica 1 Giugno |
Domenica 28 Settembre |
1974 |
Domenica 26 Maggio |
Domenica 29 Settembre |
1973 |
Domenica 3 Giugno |
Domenica 30 Settembre |
1972 |
Domenica 28 Maggio |
Domenica 1 Ottobre |
1971 |
Domenica 23 Maggio |
Domenica 26 Settembre |
1970 |
Domenica 31 Maggio |
Domenica 27 Settembre |
1969 |
Domenica 1 Giugno |
Domenica 28 Settembre |
1968 |
Domenica 26 Maggio |
Domenica 22 Settembre |
1967 |
Domenica 28 Maggio |
Domenica 24 Settembre |
1966 |
Domenica 22 Maggio |
Domenica 25 Settembre |
1948 |
Domenica 29 Febbraio |
Domenica 3 Ottobre |
1947 |
Domenica 16 Marzo |
Domenica 5 Ottobre |
1946 |
Domenica 17 Marzo |
Domenica 6 Ottobre |
1945 |
Lunedì 2 Aprile |
Sabato 15 Settembre |
1944 |
Lunedì 3 Aprile |
Domenica 17 Settembre |
1943 |
Lunedì 29 Marzo |
Lunedì 4 Ottobre |
1942 |
- |
Lunedì 2 Novembre |
1941 |
|
|
1940 |
Sabato 15 Giugno |
- |
1920 |
Domenica 21 Marzo |
Domenica 19 Settembre |
1919 |
Domenica 2 Marzo |
Domenica 5 Ottobre |
1918 |
Domenica 10 Marzo |
Lunedì 7 Ottobre |
1917 |
Domenica 1 Aprile |
Lunedì 1 Ottobre |
1916 |
Domenica 4 Giugno |
Scopo del cambio dell’ora era quello di “risparmiare il consumo di luce”. Al tempo l’uso dell’energia elettrica era limitato all’uso dell’illuminazione, solo marginalmente veniva usata per altro. In questo secolo di alternanza solare/legale il mondo è completamente cambiato. Oggi l’uso dell’energia elettrica è principalmente legato all’uso di elettrodomestici, computer e refrigerazione nel periodo estivo e solo marginalmente all’illuminazione. L’uso dei sistemi a LED ha abbattuto notevolmente i consumi di energia elettrica legata all’illuminazione.
Analizzando i dati forniti da TERNA si può constatare come dal picco di risparmio che si è avuto nel 2011 con 647 GWh si è scesi a 567 GWh del 2017 con un trend costantemente decrescente. Sempre secondo i dati TERNA i mesi in cui si risparmia più energia sono aprile ed ottobre ovvero due mesi in cui non c’è l’esigenza né di riscaldare né di refrigerare.
Si tratta di un trend che ci obbliga a fare una riflessione sull’effettiva utilità del cambio dell’ora anche alla luce delle argomentazioni date dal campione intervistato.
Le domande poste erano:
1.Esperienza complessiva con il cambio orario biennale;
2.Preferenza per mantenere o abolire l'interruttore orario;
3.Motivo della scelta preferita;
4.Importanza per la loro scelta da conservare e implementare;
5.Preferenza in caso di abolizione: ora legale permanente o tempo standard permanente.
Il 76% degli intervistati ha dichiarato di avere un’esperienza negativa con il passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa.
L’84% è favorevole all’abolizione del cambio orario, di questi il 43% afferma di avere disturbi alla salute dopo il cambio dell’ora, il 20% afferma che non sussistono più motivazioni legati al risparmio energetico. Coloro che hanno espresso motivazioni positive le attribuiscono all’attività ricreativa la sera.
(fonte Commissione Europea risposte di tutti gli intervistati alla domanda 3 che hanno scelto l'opzione per "abolire il sistema attuale" nella domanda 2)
(fonte Commissione Europea risposte di tutti gli intervistati alla domanda 3 che hanno scelto l'opzione per "mantenere il sistema attuale" nella domanda 2)
In merito alla domanda di cui al punto 4, gli intervistati avevano a disposizione una scala da 0 a 10. Le risposte dei cittadini e delle parti interessate, coloro che sono favorevoli a mantenere l'attuale regime estivo e coloro che vogliono abolirlo, oltre il 90% degli intervistati valuta l'importanza della propria scelta almeno con il valore 7.
L’opzione preferita dopo l’eventuale abolizione dell’attuale sistema di cambio d’orario fra ora solare ed ora legale, è nettamente favorevole all’ora legale. L'opzione preferita complessiva è l'estate permanente anziché l'orario invernale permanente. 2 529 000 di tutti gli intervistati (56%) preferirebbero l'orario estivo permanente e 1 648 000 di intervistati (36%) sarebbero a favore del tempo standard permanente (inverno), se si dovesse abolire il cambio orario. 377 000 intervistati (8%) non hanno un'opinione in merito.
In generale, le risposte delle imprese e dei gruppi di stakeholder mostrano una chiara preferenza per l'estate permanente, che conferma la preferenza dei cittadini e l'esito generale dell'indagine. La media UE presenta una percentuale del 58% degli intervistati nelle imprese e nel gruppo di parti interessate che è a favore di un'opzione di orario estivo permanente, mentre il 34% è a favore di un'opzione invernale permanente.
"È necessario abolire lo spostamento delle lancette - ha spiegato Juncker a Strasburgo - gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l'ora legale o quella solare".
Ma con le elezioni alle porte chi avrà il coraggio di mettere mano ad una materia così complessa?
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