Pubblicato il 28/10/2018
AMBIENTE

Di Maio: “Muos: novità nei prossimi giorni, non oggi” - VIDEO



“Sul Muos ci saranno novità nei prossimi giorni, non oggi”: così il vicepremier Di Maio ieri Scordia. Non è dato sapere a quali novità alluda il titolare dei Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Né dati più precisi sulla tempistica di tali "novità".


di Giacomo Belvedere

“Sul Muos ci saranno novità nei prossimi giorni, non oggi”. Lo ha detto ieri il vice premier Luigi Di Maio a Scordia, nel corso della sua visita in Sicilia, rispondendo a una domanda sul Muos, il contestato sistema satellitare della Marina Statunitense, sito nella Sughereta di Niscemi in Contrada Ulmo, al centro di inchieste giudiziarie e di provvedimenti dei giudici amministrativi. Quattro secondi appena, con quel finale sibillino: “non oggi”. Non è dato sapere a quali novità alluda il titolare dei Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Né dati più precisi sulla tempistica di tali "novità". La risposta lampo, dopo un'altra domanda sul Ponte sullo Stretto, su cui Di Maio, invece, è stato assai più esplicito: “Nessuno al Governo ha intenzione di foraggiare quest'opera”.

Il M5S era stato incalzato nei giorni scorsi dal Movimento No Muos, che si sente tradito sulla questione Muos, tanto più che oggi i pentastellati non solo sono al Governo, ma siedono al Ministero della Difesa con Elisabetta Trenta: Sono ormai passati sette mesi dall’insediamento di questo governo - hanno scritto i No Muos nella loro pagina FB - e il nuovo esecutivo non solo non ha “mosso un dito” contro il Muos, nonostante lo stesso Trizzino abbia recentemente ribadito che l’obiettivo è lo smantellamento delle antenne, ma il governo giallo-verde, in piena continuità con il governo precedente, sta perseguendo un piano autorizzativo, eredità della Pinotti, che prevede nuovi lavori presso la base di Niscemi. Ci chiediamo, di fronte allo stravolgimento del fronte di potere, se per Giampiero Trizzino le sue stesse parole siano ancora valide.

Il Movimento, inoltre, ha presentato impugnazione contro la decisione del CGA, che nel 2016 accolse il ricorso del Ministero della Difesa, ritenendo che la sentenza sia fortemente viziata. La richiesta è stata accolta e già calendarizzata il prossimo 14 novembre.


Lo scorso 5 aprile, un duro colpo alle speranze del Movimento No Muos era venuto dal Tribunale di Caltagirone, dove era in corso il processo per abusivismo. A processo erano quattro dei sette imputati, accusati di aver edificato l’impianto del Muos “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa”. Alle 13.30 del 5 aprile, al termine del giudizio abbreviato, in camera di consiglio, la doccia fredda, quando il giudice monocratico Cristina Lo Bue  ha letto il dipositivo:  assolti tutti i quattro imputati “perché il fatto non sussiste” e “rigetto della richiesta di confisca della struttura”.

La Procura calatina aveva chiesto un anno di arresto e 20 mila euro di ammenda ciascuno, oltre alla confisca della struttura per Giovanni Arnone, che dirigeva l’Assessorato regionale territorio e ambiente della regione Sicilia e siglò il procedimento di autorizzazione del Muos; Mauro Gemmo, presidente della Gemmo SPA, ditta vicentina, general contractor con il governo americano, che ricevette  l’assegnazione dei lavori dal cittadino americano Gelsinger, (la Gemmo fu nel 2008 finanziatrice con 15 mila euro del Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo); la titolare della Calcestruzzi Piazza Srl Concetta Valenti e il responsabile della PB Costruzioni Carmelo Puglisi.


Per la vicenda Muos sono in attesa di giudizio altri tre imputati, rinviati a processo, con rito ordinario, con la medesima accusa di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale: la responsabile di LAGECO, Adriana Parisi, ditta che si è aggiudicata l’appalto del 2007 per la costruzione del Muos e che insieme alla GEMMO S.P.A. formò una A.T.I., denominata “Team Muos Niscemi”; il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi e la rappresentante legale Maria Rita Condorelli della C.R. Impianti Srl. Stralciata, invece, la posizione di un ottavo imputato, Mark Andrew Gelsinger, in quanto competente a decidere è l’autorità americana.

La sentenza di assoluzione è  stata impugnata dalla Procura di Caltagirone davanti alla Corte di Appello di Catania.

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