Pubblicato il 18/10/2018
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone ricorda mons. Giuseppe Nicotra a 30 dalla morte



Una Messa di suffragio sarà celebrata da mons. Calogero Peri alle ore 9,00 di Sabato 20 p.v., nella Cappella del Clero del Cimitero Monumentale, dove sono custodite le sue spoglie mortali, accanto a quelle di tanti altri presbiteri che gli furono maestri, confratelli e discepoli.


Figura certamente significativa ed eminente del clero calatino, mons. Giuseppe Nicotra (17 Luglio 1909/20 Ottobre 1988) vive ancora nella memoria di quanti lo conobbero, ne furono amici e discepoli, ne apprezzarono le qualità e doti spirituali, umane e culturali, la operosità pastorale e l’ingegno multiforme”. Così, im una nota dell'Ufficio Stampa, la Diocesi calatina ricorda mons. Giuseppe Nicotra, scomparso 30 anni fa. Il suo ricordo - continua la nota - narra di una esistenza, segnata dal sentimento fortissimo di appartenenza alla sua Chiesa e al carisma sacerdotale, che nei molti anni di ministero ricoprì forme, funzioni e servizi che testimoniano una dedizione generosa e incondizionata. Educatore esperto, seppe tramandare ideali forti e passioni tenaci, che sapeva trasmettere con rara efficacia prima ai giovani di una Azione Cattolica dinamica e combattiva in tempi non certo facili come quelli del ventennio fascista e del dopoguerra, poi agli alunni del Seminario che rinasceva da una stagione difficile.

A trent’anni dalla sua morte, una Messa di suffragio sarà celebrata da mons. Calogero Peri alle ore 9,00 di Sabato 20 p.v., nella Cappella del Clero del Cimitero Monumentale, dove sono custodite le sue spoglie mortali, accanto a quelle di tanti altri presbiteri che gli furono maestri, confratelli e discepoli.

A lui è stata intitolata la Sala dell’ex “parlatorio” del Seminario in Piazza S. Francesco d’Assisi, 9.


BIOGRAFIA - Mons. Giuseppe Nicotra nacque il 17 luglio 1905 nel popolare quartiere dei cappuccini. Orfano di guerra, fu allievo dei salesiani nell'Istituto Domenico Savio. Fu tra i dIscepoli di di p. Giacomo Sagone, formatore di generazioni di studenti e apostolo dell'AC; questi lo convinse a entrare nel 1921 nel Seminario vescovile, allora retto dai Padri Lazzaristi francesi. Fu ordinato sacerdote il 26 maggio 1934 da mons. Bargiggia, di cui divenne segretario per qualche tempo. Prese parrte attiva all'organizzazione del I Congresso catechistico diocesano e del III Congresso eucaristico regionale siculo del 1937. Fu professore in Seminario, vicario cooperatore della parrocchia S. Francesco di Paola a Caltagirone e canonico della Cattedrale dal 1946.

Fondò e diresse il periodico «Vita» dal 1936 al 1941, anno in cui cessò la pubblicazione per un provvedimento del regime fascista, che gli ritirò anche la tessera di giornalista. Continuò a scrivere articoli su «Vita diocesana» e su «La Pagina del Seminario», mensile che raggiunse sotto la sua direzione la tiratura di 8.000 copie. Fu cappellano del XII Battaglione mitraglieri durante la seconda guerra mondiale. Impegnato nella pastorale giovanile, fu nominato consultore regionale degli Studenti di AC nel febbraio 1943, assistente ecclesiastico di zona degli Esploratori nel 1944, assistente diocesano della GIAC dal 1938 al 1949.


Fu delegato vescovile per l'AC dal 1956. Chiamato a prendere la direzione del Seminario nel 1953, ne divenne guida illuminata per oltre un decennio, segnando una stagione, che, oltre al risveglio spirituale e pastorale, vide sorgere anche le strutture rinnovate del Seminario di città, le nuove camerate e il complesso del Seminario estivo nella Villa San Bartolomeo, donata da Sturzo, parte di una progettualità tutta protesa verso orizzonti nuovi per la Chiesa. Fu eletto vicario capitolare della diocesi nel 1963, vicario generale dal 1970 e nel 1983, dopo gli episcopati di mons. Francesco Fasola e di mons. Carmelo Canzonieri, presidente della Commissione diocesana d'arte sacra.


Ebbe la passione per l'arte, la musica e il teatro. Fondò una tipografia e una libreria cattolica, si adoperò per la costruzione di un auditorium del Seminario. Trasmise ai suoi giovani e ai suoi seminaristi la passione per l'impegno sociale e politico ispirato ai principi cristiani, e per la stampa cattolica. Discepolo di don Luigi Sturzo, a cui portò sul letto di morte la benedizione del vescovo mons. Pietro Capizzi, si impegnò, superando ostacoli di ogni genere, per la traslazione delle sue spoglie mortali a Caltagirone, dove furono tumulate nell'appostito mausoleo nella chiesa del SS. Salvatore. Morì il 20 ottobre 1988 a Caltagirone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.