Pubblicato il 09/08/2018
SOCIETÀ

Caltagirone, la pizza come riscatto per 12 minori stranieri: concluso corso professionale



I corsisti, di diversa nazionalità (Gambia, Guinea, Egitto e Senegal) hanno frequentato per due mesi la scuola nazionale, guidati dal maestro istruttore Tato Saraniti, che ha condiviso con gli allievi le proprie competenze e conoscenze. Lanciata l’idea di proporre una nuova pizza, frutto del mix di profumi, sapori e tradizioni delle diverse parti del mondo.

A conclusione di un corso professionale tenutosi all’Api (Associazione pizzerie italiane), 12 aspiranti pizzaioli del progetto Sprar Msna (Minori stranieri non accompagnati) di Caltagirone hanno ricevuto l’attestato di partecipazione durante una cerimonia alla presenza dell’assessore comunale al Welfare Concetta Mancuso, dei responsabili, dei coordinatori e degli educatori delle tre comunità – La Pineta, la Vita Adesso e San Giuseppe – che accolgono i minori.

I corsisti, di diversa nazionalità (Gambia, Guinea, Egitto e Senegal) hanno frequentato per due mesi la scuola nazionale, guidati dal maestro istruttore Tato Saraniti, che ha condiviso con gli allievi le proprie competenze e conoscenze. L’esperto ha sottolineato che i ragazzi hanno dimostrato entusiasmo, interesse e impegno, ben disponendosi nell’apprendere le tecniche e i “segreti” del mestiere. L’assessore Mancuso, oltre a complimentarsi con i beneficiari e gli organizzatori per i risultati raggiunti, ha ribadito “l’importanza dei corsi professionalizzanti attuati dai progetti Sprar, occasione – ha spiegato – per sperimentare nuovi percorsi di inclusione socio – lavorativa e per stimolare i giovani migranti a riprendersi in mano la propria vita e il proprio futuro”. L’assessore ha inoltre lanciato agli aspiranti pizzaioli l’idea di proporre “una nuova pizza, frutto del mix di profumi, sapori e tradizioni delle diverse parti del mondo”.

Soddisfatti i 12, che hanno evidenziato la gioia di avere appreso non un mestiere, ma un’arte e, pur nella consapevolezza di avere ancora tanto da imparare, hanno espresso l’auspicio di poter diventare bravi pizzaioli.

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