L’uomo, vistosi scoperto, ha gettato all’interno del Centro lo zainetto con la droga, per poi darsi alla fuga per le campagne, facendo perdere, momentaneamente, le proprie tracce, prima di essere rintracciato e arrestato.
In esecuzione di un’Ordinanza di Custodia cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltagirone, gli uomini del Commissariato di Polizia, coordinati dal Dirigente Marcello Ariosto, hanno arrestato, lo scorso 14 luglio, il cittadino nigeriano Emanuel Godwin, classe 1993, già ospite del C.A.R.A. di Mineo.
A monte del provvedimento restrittivo, le indagini e la ricostruzione dell’inattaccabile quadro probatorio, delineato dai poliziotti calatini: lo scorso 18 giugno presso il C.A.R.A. Emanuel Godwin è stato avvistato da una pattuglia dell’Esercito in servizio di vigilanza del perimetro esterno del C.A.R.A., mentre tentava di accedere al Centro scavalcandone la recinzione. All’intimazione a fermarsi, il nigeriano, vistosi scoperto, ha gettato all’interno del Centro uno zainetto, per poi darsi alla fuga per le campagne, facendo perdere, momentaneamente, le proprie tracce: questo perché, all’ingresso del C.A.R.A., gli ospiti vengono controllati per far rispettare il divieto di introdurre all’interno del Centro alimenti non permessi o quant’altro di illegale.
È stato subito allertato il presidio della Polizia di Stato presente al CARA, che ha recuperato lo zaino di cui si era disfatto il fuggiasco: al suo interno è stato rinvenuto un involucro contenente un chilogrammo di marijuana – certamente destinata ad essere di spacciata all’interno del Centro – oltre al telefono cellulare e al badge d’ingresso al CARA, che ha poi permesso di identificare con certezza il proprietario dello zaino e, quindi, della droga.
Sono dunque scattate le ricerche per addivenire alla cattura Emanuel Godwin, nei cui confronti, attesa l’inequivocabile indicazione desunta dal contenuto dello zaino nel quale era stata trovata la droga, il G.I.P. del Tribunale calatino aveva emesso un Ordine di Custodia Cautelare in Carcere, per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Da sottolineare l’efficacia della sinergia tra Forze Armate e Polizia di Stato, che ha consentito, di individuare e assicurare alla giustizia il malvivente nigeriano. Emanuel Godwin era ospite del Centro menenino perché, pur essendogli stato negato il richiesto Asilo Politico, era in attesa della notifica del provvedimento denegatorio.
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