Visita a Caltagirone dell’assessore regionale alla Cultura e Identità siciliana Sebastiano Tusa, accompagnato dalla soprintendente ad interim ai Beni culturali e ambientali di Catania, Maria Costanza Lentini. Stamattina l’assessore è stato accolto alle 10 in municipio dal sindaco Gino Ioppolo.
Il Museo regionale della Ceramica,
ricco di reperti, ma con un’attuale capacità di attrazione inferiore
alle sue enormi potenzialità, va rilanciato. E ciò può avvenire anche
dando ad esso un’allocazione più consona, accelerando così i tempi per
il suo trasferimento, sia pure parziale, nel prestigioso edificio di
Sant’Agostino, interessato da consistenti interventi di
ristrutturazione, ma già nelle condizioni, senza attendere che comincino
e vengano conclusi gli attesi lavori, di ospitare alcune delle
collezioni del Museo. È quanto emerso dalla visita di oggi a Caltagirone
dell’assessore regionale alla Cultura e Identità siciliana Sebastiano
Tusa che, accompagnato dalla soprintendente ad interim ai Beni culturali
e ambientali di Catania, Maria Costanza Lentini, e dal direttore del
Museo della ceramica Giovanni Patti, è stato prima accolto in municipio
dal sindaco Gino Ioppolo con gli assessori Sergio Gruttaduaria
(vicesindaco), Concetta Mancuso e Francesco Caristia e dagli esperti in
materia di beni culturali e di tradizioni storiche che collaborano a
titolo gratuito con la Giunta municipale, Giacomo Pace Gravina e Massimo
Porta. con la Giunta municipale e dal presidente del Consiglio
comunale, Massimo Alparone.
L’assessore si è successivamente
recato nell’edificio di San’Agostino, dove ha visitato anche la cripta,
resa agibile di recente, e ha fatto il punto sui lavori di completamento
funzionale per l’allestimento museale dell’immobile (8,6 milioni di
euro), destinato a divenire la nuova, prestigiosa sede del Museo
regionale della Ceramica di Caltagirone.
Sia l’assessore Tusa, sia la dott.ssa Lentini si sono detti fiduciosi nella possibilità che, entro
le festività di San Giacomo (giornata – clou il 25 luglio), patrono di
Caltagirone, possa essere perfezionato il trasferimento, al
piano terra e al primo piano dell’edificio in questione, già pronti
grazie a precedenti interventi e utilizzati in occasione della tappa
calatina del Giro d’Italia di ciclismo, della collezione preistorica
oggi ospitata nella sede di via Giardino pubblico, che potrebbe essere
integrata da altri preziosi reperti, anch’essi rinvenuti in territorio
di Caltagirone e attualmente in dotazione al museo “Paolo Orsi” di
Siracusa.
Intanto è stata scandita la
presumibile tempistica della gara d’appalto per l’avvio dei lavori che
comporteranno l’utilizzo di ben 8,6 milioni di euro. A questo proposito è
stato chiarito che le lunghe procedure sono ormai in dirittura
d’arrivo: il progetto sarà validato in poche settimane ed entro il 2018
potrà essere individuata l’impresa aggiudicataria dei lavori, che
dureranno 36 mesi.
L’assessore, insieme alle autorità
municipali, si è quindi spostato alla Stazione sperimentale di
Granicoltura per la Sicilia, nella frazione di Santo Pietro. A
conclusione della giornata calatina, Tusa presenterà, insieme al
saggista Carlo Ruta, alle 17,30, nella sala medievale del Museo
regionale della Ceramica, il libro “Viaggio nell’antica Roma lungo le
vie dei saperi, delle cittadinanze e del
sacro”.
“La presenza dell’assessore nella nostra città – afferma il sindaco Ioppolo – servirà
a puntare ancora una volta i riflettori sull’immobile di Sant’Agostino
(di proprietà della Regione) e, in particolare, sulle procedure in
itinere per l’esecutività del progetto e l’appalto dei lavori, di
consistente entità, finalizzati al completamento e al pieno recupero di
un complesso di grande importanza per assecondare e favorire il decollo
culturale e turistico della città. Il nostro auspicio è che il progetto
venga validato prima dell’estate, in modo che entro il 2018 possa essere
individuata l’impresa aggiudicataria dei lavori. L’assessore – conclude
il sindaco – potrà inoltre rendersi personalmente conto dello stato di
quelle parti dell’edificio, quali il piano terra e il primo piano, che a
nostro avviso possono essere già aperte alla fruizione pubblica”.
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