Le “Pietre d'inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demnig sono state collocate stamattina nel selciato della via Iudeca, in memoria dei sei caltagironesi – Alfio Costanzo, Giovanni De Corrado, Francesco Dottorello, Epifanio Ingo, Girolamo Leone e Salvatore Velardita - deportati e uccisi nei campi di concentramento nazisti, affinché il loro sacrificio non venga mai dimenticato.
Coltivare la memoria per evitare che le atrocità della storia si ripetano.
Su iniziativa della Società calatina di storia patria, del Lions Club e dell’Amministrazione comunale di Caltagirone, è stata celebrata stamani la “Giornata della Memoria”, per rendere onore e memoria a tutte le vittime della Shoah e, in particolare, ai caltagironesi che persero la vita nei campi di concentramento.
Preceduti dalla presentazione dello storico Alfio Caruso, davanti a rappresentanti delle forze istituzionali, politiche e sociali e a tantissimi studenti degli istituti superiori, in via Iudeca, l’antico quartiere ebraico, sono intervenuti il neo presidente della Società calatina di storia patria e cultura Biagio Pace, il presidente del Lions Club Ugo Ciulla, i familiari di una delle vittime, Francesco Dottorello- la figlia Giuseppa e il nipote Antonio Faranda Gnao - don Enzo Mangano, il cui padre, dopo tante sofferenze, riuscì a scappare e a fare ritorno a casa, ma morì ad appena 51 anni. Ha concluso il sindaco Fabio Roccuzzo.
Nel corso della manifestazione sono state svelate sei pietre d’inciampo che il locale Lions Club ha fatto realizzare dall’artista tedesco Gunter Demnig e che sono state collocate, a cura dell’Amministrazione comunale, nel selciato della via Iudeca, in memoria dei sei caltagironesi – Alfio Costanzo, Giovanni De Corrado, Francesco Dottorello, Epifanio Ingo, Girolamo Leone e Salvatore Velardita - deportati e uccisi nei campi di concentramento nazisti, affinché il loro sacrificio non venga mai dimenticato.
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