Pubblicato il 11/09/2023
CRONACA
ph. Andrea Annaloro

Caltagirone, inaugurata la “Scala della Legalità”



La scala si trova in via Paglia, che affaccia sulla via Duca degli Abruzzi, nel quartiere Sant'Orsola. Riporta i nomi delle vittime della mafia, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, ad altri uomini e donne che hanno perso la vita per mano mafiosa. Fra loro anche quello di Giuseppe Aiello, il bambino (aveva 12 anni) assassinato, il 10 ottobre 1990, nelle campagne di Caltagirone perché testimone "scomodo", avendo assistito all'esecuzione di un pastore.


Inaugurata stamani, alla presenza delle massime autorità cittadine (con le forze dell'ordine ampiamente rappresentate), la "Scala della legalità", realizzata nell'ambito del patto di cooperazione firmato fra quattro imprese artigiane - Pathos Keramike Caltagirone, Cu.Ce.Mur srl, Ceramiche Cannarozzo e Studio d’Arte Internullo - e il Comune di Caltagirone. Si trova in via Paglia, che affaccia sulla via Duca degli Abruzzi, nel quartiere Sant'Orsola. Riporta i nomi delle vittime della mafia, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, ad altri uomini e donne che hanno perso la vita per mano mafiosa. Fra loro anche quello di Giuseppe Aiello, il bambino (aveva 12 anni) assassinato, il 10 ottobre 1990, nelle campagne di Caltagirone perché testimone "scomodo", avendo assistito all'esecuzione di un pastore.


"Da bambino giocavo con Giuseppe - ha detto Giuseppe Failla, il ceramista che ha curato l'allestimento della scala - Quello di oggi è per me un momento toccante, intenso, particolare. Rivedere la sua famiglia mi suscita forti emozioni, che non sono facili da gestire. Mi sento parte di questa storia e credo che ne faccia parte tutta la città. Questa scala serve a ribadire che la Sicilia non deve mai dimenticare chi ha lottato contro la mafia".

Presenti all'inaugurazione i fratelli della vittima, Angelo, che all'epoca aveva 16 anni, e Antonella, che ne aveva appena 9. Entrambi vivono da tempo fuori Caltagirone, essendo andati via con la madre, dopo quei tragici accadimenti, "per cominciare una nuova vita".


"Siamo onorati - ha sottolineato Antonella Aiello - per il fatto che il nostro Giuseppe venga ricordato a fianco delle principali vittime della criminalità organizzata. Ciò significa che lui continua a vivere nella memoria di tanti. Giuseppe ebbe l'unica <colpa> di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato e pagò con il bene più prezioso: la vita". "Ringraziamo - ha affermato Angelo Aiello - quanti, con questa iniziativa, hanno voluto lanciare un messaggio forte. Siamo commossi e grati per questo ricordo di Giuseppe, morto a soli 12 anni".


"Questa scala - ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo - è lo strumento per raccontare donne e uomini morti per la comunità, per restituire alla memoria collettiva un giovanissimo trucidato dalla crudeltà mafiosa. Parlare di mafia, contro ogni reticenza in una città in cui, da sempre, se ne parla troppo poco, è importante perché aiuta a sconfiggere l'indifferenza e a mantenere uno stato di costante attenzione. E' significativa, oggi - ha concluso il sindaco - la presenza di ragazzi e di docenti".


"Caltagirone - ha sostenuto l'assessore alla Legalità e alla Sicurezza Giuseppe Fiorito - dimostra di avere bene recepito il messaggio di impegno civile e di lotta alla criminalità portato avanti dall'Amministrazione comunale con il coinvolgimento dei giovani e degli istituti scolastici. Sono certo che la Scala della legalità diventerà meta costante di visite da parte delle scuole".

Durante la sobria cerimonia Giusy Aliotta, accompagnata alla chitarra da Totino Crocifisso, ha letto alcune poesie sul tema dell'antimafia.

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