Le altre città finaliste erano: Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2025. A deciderlo la Giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Isabella Valente. L’annuncio è arrivato nel corso di una cerimonia che si è svolta presso il ministero della Cultura alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano. Le altre città finaliste erano: Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
«Con questo importante riconoscimento ha vinto tutta la Sicilia. Agrigento, città densa di bellezze straordinarie, territorio conosciuto e apprezzato per il fascino dei suoi monumenti e del paesaggio, che fa da sfondo alla ricchezza delle relazioni umane, avrà adesso una notorietà ancora maggiore e attirerà visitatori da tutto il mondo valorizzando sia la parte archeologica sia le numerose iniziative culturali che stiamo mettendo in campo». A dirlo è l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, commentando la nomina di Agrigento a capitale italiana della cultura per il 2025.
«È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della
designazione di Agrigento come Capitale italiana della cultura per il
2025. Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a
fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte
le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un
titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi
monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e
dell’Europa intera». Lo dice il presidente della Regione Siciliana
Renato Schifani.
«Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle
altre autorevolissime città in lizza - aggiunge Schifani - sono stati
anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla
candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo
con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi
centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che
dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta
la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne
fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e
che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà
tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative,
alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del
dialogo e del Mediterraneo come “luogo” in cui questi valori possono
prendere corpo», conclude.
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