Pubblicato il 08/01/2017
ATTUALITÀ

Ennesimo sfregio al patrimonio artistico di Caltagirone: imbrattata parete della Cattedrale



Il malcostume di imbrattare, vandalizzare le opere d’arte, patrimonio della città, non sembra aver sosta: ultima in ordine di tempo la Cattedrale S. Giuliano.
di Giacomo Belvedere

A Caltagirone gira impunita, da troppo tempo, una categoria di imbrattatori seriali, che non tiene in alcun conto il patrimonio artistico della città, considerandolo alla stregua di una bacheca dei social, dove poter scarabocchiare le proprie fantasie pseudo-poetiche o sfogare i propri istinti vandalici. Ne hanno già fatto le spese, come denunciato da questa testata, il Tondo Vecchio, una costruzione del XVIII secolo, a forma di esedra, progettata da Francesco Battaglia e ristrutturato il secolo successivo. Ma sono stati molti altri i luoghi colpiti l’anno scorso dalla furia grafomane, come la Chiesa di Santa Maria di Gesùe poi i muri di cinta della Villa Comunale, l’edificio Ingrassia-Lanzirotti sito in via Roma, adiacente al Monumento dei Caduti e di fronte al Museo Regionale della Ceramica. E, a settembre dello scorso anno, fu vandalizzato uno degli orcioni posti nella scalinata all’ingresso del Giardino Pubblico di Caltagirone.

Ultima in ordine di tempo – e purtroppo dobbiamo aggiungere: “per ora” -, la Cattedrale S. Giuliano, dove un ignoto “poeta” ha pensato bene di immortalare la sua dichiarazione d’amore incondizionato alla sua “sister”. Forse l’improvvisato writer ha pensato di abbellire con i suoi versi ispirati la parete della Cattedrale in occasione dell’anno Bicentenario della Fondazione della diocesi. Davvero un bel biglietto da visita per i tanti turisti che in questi giorno stanno visitando la città.

VIDEO: VIAGGIO TRA I MURI IMBRATTATI DELLA CITTÀ

Non ci sono parole per stigmatizzare questi atti inqualificabili che feriscono tutti i caltagironesi in ciò che hanno di più caro: le bellezze artistiche di una città che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Ma, evidentemente, alcuni non ritengono di appartenere all’umanità.

Oltre alla legittima richiesta di un più efficace controllo attraverso l’attivazione di un sistema di videosorveglianza – sinora solo una promessa -, occorre anche da pare di tutti cittadini che amano Caltagirone una sorveglianza civica, per esigere il rispetto delle elementari norme di convivenza civile. L’educazione al bello parte anche da comportamenti elementari, come non gettare una carta per terra o non lasciare i rifiuti dei propri animali domestici portati a passeggio, come sacre reliquie disseminate lungo le vie e piazze cittadine, che spetta ad altri togliere. Altrimenti l’indignazione corale per gli atti do vandalismo è ipocrita ed è un’arma spuntata: il bello va tutelato sempre e da tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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