?Il fabbricato e il terreno circostante sono stati espropriati ed entrati in possesso del patrimonio della Regione nel 2022. Il cantiere, finanziato dalla Regione Siciliana con risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, per un importo complessivo di circa 126 mila euro, è stato aperto ieri pomeriggio con la consegna ufficiale dei lavori.
Sono partiti ufficialmente ieri i lavori di restauro del
casolare di Cinisi, nel Palermitano, in cui il 9 maggio 1978 fu ucciso dalla
mafia il giornalista Peppino Impastato. Il cantiere, finanziato dalla Regione
Siciliana con risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, per un importo
complessivo di circa 126 mila euro, è stato aperto nel pomeriggio con la
consegna ufficiale dei lavori.
«Preservare i luoghi della nostra storia e valorizzare la memoria collettiva -
dice il governatore Renato Schifani - è un dovere imprescindibile per la
crescita sana della nostra terra. Il sacrificio di persone coraggiose come
Peppino Impastato, che sono state pronte a rinnegare anche la propria famiglia
per liberare la Sicilia dalla mafia, deve essere d’esempio per ognuno di noi e
soprattutto per chi rappresenta le istituzioni».
Il progetto di restauro del fabbricato e del terreno circostante, espropriati
ed entrati in possesso del patrimonio della Regione nel 2020, è stato redatto
dalla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, diretta da
Selima Giuliano, oggi presente alla consegna dei lavori.
La fine delle opere di ristrutturazione, che saranno realizzate tutelando la
struttura esistente ma con l’obiettivo di migliorarne la fruizione pubblica, è
prevista per il mese di luglio.
«Il nostro obiettivo - commenta l’assessore regionale ai Beni culturali e
all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - è quello di restituire al
più presto questo luogo, dalla forte valenza simbolica di testimonianza di
civiltà e di lotta alla criminalità organizzata, al “percorso della memoria” in
ricordo delle vittime di mafia. È un bene di tutti che abbiamo preso l’impegno
di tutelare e valorizzare».
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