Pubblicato il 31/07/2017
CULTURA
Ph: Andrea Annaloro

Caltagirone, aperte l’antica Camera della tortura e la cella del carcere duro del Carcere Borbonico – VIDEO



Rese fruibili alle visite l’antica Camera della tortura, posta a piano terra, e la cella del carcere duro, il “Criminale fuori commercio”, come veniva definita un tempo la cella d’isolamento. Si conta in futuro di aprire al pubblico anche un brano della scala segreta, che conduceva ai terribili “dammusi”lcelle anguste e assai umide, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, riservate agli “irriducibili”.
di Giacomo Belvedere - Giusi Scollo

Domenica 30 luglio sono state aperte al pubblico l’antica Camera della tortura, posta a piano terra dell’ex Carcere Borbonico di Caltagirone e la cella del carcere duro, il “Criminale fuori commercio”, come veniva definita un tempo la cella d’isolamento. Si tratta di un’ipotesi di ricostruzione dell’assetto originario, effettuata dal consulente a titolo gratuito per le attività culturali, prof. Giacomo Pace Gravina, (che ha così messo al servizio della città le proprie competenze storico – giuridiche) e  basata sulla relazione dell’architetto Natale Bonaiuto, autore del progetto del Carcere, risalente al 1779.

ph. Andrea Annaloro

“La tortura, prima dell’avvento di Beccaria – ci spiega il prof. Pace Gravina -, era il mezzo utilizzato normaalmente nella fase istruttoria per riuscire a ottenere la confessione dell’imputato, in uso in tutta l’Europa di antico regime”. Il sistema più diffuso era quello della corda: gli imputati venivano “collati”, cioè appesi con le spalle doloranti e strattonati. La sala della tortura del Carcere Borbonico di Caltagirone consta di due ambienti, separati da un arco: uno riservato alla Corte di Giustizia, l’altro destinato alle torture. “I giudici – continua Pace Gravina  raggiungevano la sala attraverso un passaggio segreto che si apre sullo scalone principale dell’immobile. Nell‘altro ambiente, dove era appesa a una carrucola la corda, accedevano sia i poveri disgraziati, sia i manigoldi e gli sbirri: l’imputato veniva estratto dalle celle e portato direttamente nella sala della tortura, senza comunicare con gli altri ambienti riservati alla Corte di Giustizia”.

“Spero di poter aprire al pubblico – ci confida il Consulente culturale del Comune di Caltagirone -, entro tempi abbastanza brevi, anche un brano della scala segreta, che conduceva dal piano terra ai terribili “dammusi”, o almeno una parte di questa scala, se effettivamente agibile”. I “dammusi” erano celle anguste e assai umide, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, dove i detenuti erano costretti a stare rannicchiati.  Venivano riservate agli “irriducibili”, feroci criminali, ma anche rivoluzionari politici e, nel 1800, anche malati mentali socialmente pericolosi.

ph. Andrea Annaloro

La ricostruzione dell’ambiente contribuisce fortemente a far comprendere la vera natura dell’antico edificio e a farne riscoprire l’originale destinazione. Sono state inoltre predisposte, dal prof. Pace Gravina, le didascalie, in italiano e inglese, che illustrano la destinazione originaria dei diversi ambienti dell’immobile, come ad esempio il grande carcere criminale, il carcere femminile e la sala per le udienze della Corte Capitaniale.

“Oggi con l’apertura di queste due sale del museo del carcere borbonico, sede dei Musei Civici – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – registriamo e fissiamo un’ulteriore bandierina, come qualche giorno fa abbiamo fatto a Sant’Agostino, aprendo alcune sale e la cripta: quella di rendere fruibile un bene culturale della nostra città come il Carcere Borbonico, non soltanto per quello che contiene, che è molto interessante e merita di essere visitato, ma anche per quello che è che nella sua struttura, nella sua – vorrei dire – ontologia, nella ricostruzione filologica di questa sala della tortura, che fino a questo momento era rimasta sotto una coltre di silenzio. Avere squarciato questa coltre e reso fruibili le due sale certamente arricchisce l’offerta turistica della nostra città”.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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