Pubblicato il 03/12/2022
ECONOMIA E FINANZA
ph. repertorio Il Sette e Mezzo

Caltagirone, aliquote Imu alle stelle: per l’Ordine dei Commercialisti illegittime



Stangata “prenatalizia” in arrivo per i contribuenti di Caltagirone. Sono in arrivo, infatti, le cartelle IMU, con le aliquote schizzate al massimo. Ma Caf e ordini professionali della città della ceramica esprimono dubbi sulla legittimità del provvedimento. E c’è anche un documento del MEF, che pare scritto apposta per il Comune di Caltagirone, e in cui si definisce un‘«ipotesi non coerente con la normativa» l’aliquota oltre l’1,06 per cento nel caso in cui la maggiorazione del tributo TASI non fosse vigente nel Comune nell’anno 2015. E a Caltagirone non lo era.


 di Giacomo Belvedere

Stangata “natalizia” in arrivo per i contribuenti di Caltagirone. Dopo l’aumento dei tributi sui passi carrabili, sono in arrivo, infatti, le cartelle IMU, le cui aliquote sono schizzate al massimo. Ma, se sui passi carrabili, la polemica che è divampata, si è concentrata sull’opportunità politica di un provvedimento, che ha chiesto un esborso maggiore ai cittadini in un momento di grave crisi economica; sulle aliquote IMU le perplessità avanzate da vari Caf e ordini professionali della città della ceramica vertono non sull’opportunità, ma sulla legittimità del provvedimento stessoÈ sceso in campo anche l'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Caltagirone, che boccia senza mezzi termini il provvedimento come illegittimo, passibile, se così fosse, di rilievi e sanzioni da parte della Corte dei Conti

Ma veniamo ai fatti.


Il 13 luglio 2022 il Consiglio comunale, in relazione alla proposta n. 36 del 2022 dell'Ufficio Area 2, con il sindaco Fabio Roccuzzo, che ha mantenuto la delega assessoriale al ramo, e il Dirigente dottor Pino Erba (che ha espresso parere favorevole al provvedimento in merito sia la regolarità tecnica che in merito alla regolarità contabile), alla luce del parere del Collegio dei Revisori dei Conti prot. 30888 del 6 luglio 2022, ha rideterminato e approvato la misura massima delle imposte tasse locali e sensi degli artt. 243 e 251 del TUEL tra cui l'IMU su altri fabbricati e aree fabbricabili, che sono passate dall’aliquota vigente dell’1,06% all’aliquota massima dell’1,14%. “L'Ente – si legge nella delibera - avendo dichiarato il dissesto finanziario ai sensi dell'art. 1 comma 755 - della legge numero 160/2019 (nel testo modificato dall'art. 108 del D.L. n. 104/2020) ha l’obbligo di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell’1,06% fino all’1,14%, in sostituzione della maggiorazione dello 0,8% della Tassa dei Servizi Indivisibili (TASI) di cui al comma 677 dell'art. 1 della legge 147/201”.

In relazione a tale punto, conclusa la fase degli interventi, il Presidente del Consiglio ha messo in votazione, per appello nominale, la proposta di delibera consiliare “Dissesto finanziario. Attivazione delle entrate proprie ai sensi dell’art. 251 del TUEL – Titolo 1 del Bilancio: Entrate tributarie – IMU, che è stata approvata con 8 favorevoli (Di Stefano Vincenzo, Interlandi, Failla Luigi,  Cardiel, Polizzi, Giardinelli, D’Avola, Panarello); un astenuto (Incarbone); sei contrari (Failla Marco, Messina. Montemagno, Grimaldi, Rabbito, Gruttadauria)

Ma tale delibera ha suscitato serie perplessità e dubbi fra i CAF e gli ordini professionali della città della ceramica e non ha convinto affatto il Consiglio direttivo dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Caltagirone che, nella seduta del 26 ottobre 2022, ha istituito una Commissione “Tributi locali” e ha deliberato di nominare quali componenti della commissione i dott. Alessandra Foti, Giovanni Ales, Laura Lo Monaco, Fabrizio Guarnaccia. La commissione è stata coordinata dal dottor Francesco Marotta in qualità di delegato del Consiglio.

La commissione “Tributi locali” ha provveduto ad esaminare la deliberazione del Consiglio comunale e ha trasmesso le risultanze dello studio tecnico scientifico al Consiglio dell'Ordine “perché venga messa a disposizione degli organi competenti del Comune di Caltagirone tempestivamente, tenuto conto della prossima scadenza del 16 dicembre 2022, invitandoli a procedere a modificare tempestivamente, nell’esercizio del potere di autotutela amministrativa e al fine di ripristinare la legittimità dell'imposizione, l'aliquota dell'IMU applicabile ai fabbricati e alle aree fabbricabili in questione per l'anno d'imposta 2022, riconducendola entro il limite massimo del 10,6 x mille”.

Il punctum dolens è l’interpretazione dell'art. 1, comma 755, della legge numero 160/2019, che, in sostituzione della maggiorazione TASI, dal 2020, concede ai comuni, che hanno già esercitato tale facoltà tra il 2015 e il 2019, di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell'1,06%, con espressa deliberazione, fino al 1,14%, a decorrere dall'anno 2020, nella stessa misura già applicata da ultimo nel 2019.

I Comuni possono negli anni successivi solo ridurre l’aliquota e la facoltà in questione può essere esercitata, come già valeva per la maggiorazione TASI, limitatamente agli immobili non esentati dalla TASI con la legge di bilancio per il 2016.


Ma, obietta la Commissione “La mancata vigenza della maggiorazione della Tasi per l’anno 2015 ha comportato il venir meno in via definitiva della facoltà di utilizzare la leva fiscale aggiuntiva dello 0,8 per mille e preclude ora, in virtù del più volte citato comma 755 dell'articolo 1 della legge numero 160 del 2019, la possibilità per l'anno 2020 per i successivi di aumentare la detta IMU per gli immobili diversi dall’abitazione principale, oltre la misura del 1, 06%”.


PROVVEDIMENTO ILLEGITTIMO? - In effetti, se si cerca nel sito del MEF, alla voce “Prassi amministrativa (circolari, risoluzioni, note, FAQ e comunicati)”, si trova un documento, “Rilievi Imposta Municipale propria (IMU)”, in cui si elencano tutta una serie di problematiche e si danno le risposte relative. Il c. 7 tratta dell'Utilizzo illegittimo della maggiorazione di cui all’art. 1, comma 755, della legge 27 dicembre 2019, n. 160”. Il paragrafo 1 (Applicazione della maggiorazione dell’IMU in mancanza del presupposto della vigenza  della maggiorazione della TASI nell’anno 2015), sembra scritto apposta per il comune di Caltagirone.

Si definisce, infatti, un‘«ipotesi non coerente con la normativa» la delibera che approvi l’aumento dell’aliquota dell’imposta municipale propria (IMU) oltre l’1,06 per cento per gli immobili diversi dall’abitazione principale [oppure oltre lo 0,6 per cento per le abitazioni principali di categoria catastale A/1, A/8 e A/9] nel caso in cui la maggiorazione del tributo per i servizi indivisibili (TASI) di cui all’art. 1, comma 677, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, non fosse vigente nel Comune nell’anno 2015.

Si evidenzia  - scrive il MEF - che “l’Ente non è legittimato ad esercitare la facoltà di aumento dell’aliquota dell’imposta municipale propria (IMU) per gli immobili diversi dall’abitazione principale dall’1,06 per cento all’1,14 per cento e ciò in considerazione del fatto che nel comune medesimo la maggiorazione del tributo per i servizi indivisibili (TASI) di cui all’art. 1, comma 677, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, non era vigente nell’anno 2015”. E si invita perentoriamente, l’Ente che avesse disatteso il rispetto della normativa vigente “a procedere a modificare tempestivamente, nell’esercizio del potere di autotutela amministrativa e al fine di ripristinare la legittimità dell’imposizione, l’aliquota dell’IMU applicabile agli immobili in questione, riconducendola entro il limite massimo del 10,6 per mille”.

QUI IL DOCUMENTO MEF


A questo proposito l’Ordine del Commercialisti scrive: “Il commissario straordinario e il consiglio del comune di Caltagirone non hanno adottato alcuna deliberazione espressa la maggiorazione attinente la maggiorazione TASI sia nel 2015 che nel 2016 che nel 2017, deliberazioni inesistenti invece negli anni 2018 e 2019 e che nel 2020 non si è rilevato nella deliberazione del Consiglio del Comune di Caltagirone alcun riferimento al comma 755 in oggetto od  alcun aumento dell'IMU dal 1,06% fino ad 1,14%”.

“La pubblicazione sul sito MEF della deliberazione del consiglio comunale numero 28 del 13 luglio 2022 – continua la nota dell'Ordine -  adempie solo all'obbligo pubblicitario dell'atto, non essendo tenuto il MEF a riscontrarne la validità tecnica, che rimane di esclusiva competenza dell’Organo deliberante”.  Ciò per obiettare a chi – dentro il Comune di Caltagirone – ritiene la pubblicazione della delibera consiliare un’approvazione ipso facto della stessa da parte del MEF.
Intanto la scadenza del 16 dicembre è dietro l’angolo e i contribuenti caltagironesi attendono risposte certe.

QUI IL DOCUMENTO DELL'ORDINE DEI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI - CALTAGIRONE

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