Pubblicato il 22/09/2022
POLITICA

Arresto candidata FdI alle regionali Barbara Mirabella: per la Procura ci sarebbe una “mazzetta” di 10 mila euro



L’arresto della candidata alle regionali di FdI nell’ambito dell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Catania, che riguarda due filoni di indagini avviate sul professore Basile. Per la organizzazione del 123° Congresso Nazionale della SIC Società Italiana di Chirurgia, alla società EXPO srl,, della quale era socia l’assessore Mirabella, sarebbero andati 10 mila euro per la prestazione di servizi non necessari alla organizzazione dell’evento.


Tegola giudiziaria sulle prossime elezioni regionali siciliane: arrestata per corruzione Barbara Mirabella, candidata di Fratelli d'italia alle prossime elezioni regionali ed ex assessore del Comune di Catania. Barbara Mirabella, candidata alle Regionali in Sicilia per FdI, ed ex assessore comunale alla Cultura nella giunta di Salvo Pogliese, è stata arrestata per corruzione dalla squadra mobile di Catania.

Il Gip ha disposto per lei i domiciliari e la sospensione dall'attività per un anno per altri due indagati: l'ex rettore Francesco Basile dal ruolo di direttore dell'Uoc della Clinica Chirurgica del Policlinico, e l'imprenditore Giovanni Trovato, dall'esercitare la sua attività nel settore delle forniture ospedaliere.

L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Catania e riguarda due filoni di indagini avviate sul professore Basile.

In data odierna, su disposizione della Procura della Repubblica, la Squadra Mobile di Catania ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti del Prof. Francesco Basile, Direttore della Unità Operativa Complessa di Clinica Chirurgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Rodolico San Marco di Catania; di Barbara Mirabella, ex assessore del Comune di Catania e di Giovanni Trovato, amministratore delegato di un azienda farmaceutica catanese


I fatti che hanno determinato l’emissione dell’ordinanza sono emersi nell’ambito di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura etnea ed eseguita dalla Squadra Mobile di Catania, che ha riguardato due filoni investigativi aventi come comune denominatore l’indagine su  Francesco Basile

L’attività di indagine – scrive la Procura etnea -, nell’attuale fase del procedimento in cui non si è pienamente realizzato il contraddittorio, ha permesso di acquisire elementi secondo i quali il Basile, nella  qualità  di Direttore della Unità Operativa Complessa di Clinica Chirurgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico, avrebbe permesso a due medici da qualche anno in quiescenza, a suo tempo in servizio presso quella stessa azienda ospedaliera, di continuare a utilizzare indebitamente e reiteratamente per i propri pazienti privati gli ambulatori di cui avevano avuto la disponibilità allorché in servizio (sui quali permaneva una targa con il loro nome, la loro specializzazione e i loro numeri telefonici), le sale operatorie del Policlinico di Catania, il materiale di consumo e gli strumenti appartenenti al nosocomio ed, inoltre, di continuare ad avvalersi dell’aiuto della equipe dell’ospedale


Gli interventi chirurgici in questione, quindi, sarebbero stati inseriti nel programma operatorio ufficiale con il beneplacito del Basile ed eseguiti materialmente dai medici in pensione che però non comparivano, ovviamente, nelle cartelle cliniche, laddove, invece, la firma del medico chirurgo risultava essere apposta da un collega compiacente, regolarmente in servizio.

Nel periodo oggetto di indagine sono stati individuati quattordici interventi chirurgici che sarebbero stati eseguiti dai medici in quiescenza e in relazione ai quali sarebbero stati commessi dei falsi nella compilazione delle cartelle cliniche, nella parte concernente l’identità del medico chirurgo, e indebitamente utilizzati i mezzi e il personale dell’azienda ospedaliera universitaria

Le indagini, inoltre, hanno riguardato le condotte poste in essere dal Prof. Basile per la organizzazione del 123° Congresso Nazionale della SIC Società Italiana di Chirurgia, della quale egli è Presidente.

In tale contesto, sono stati acquisiti elementi in ordine agli stretti rapporti instaurati tra il Basile, gli amministratori della società New congress s.r.l., che ha organizzato l’evento, e l’allora assessore del comune di Catania con delega, tra l’altro, per i grandi eventi, Barbara Mirabella,che sarebbero andati oltre la fisiologia” – sottolinea la Procura -  allorché, al fine di ottenere l’incondizionato  ausilio dell’assessore e, dunque, dell’amministrazione comunale per tutte le necessità della organizzazione del prestigioso congresso, gli amministratori della New Congress s.r.l., a ciò indotti anche dal Basile, avrebbero accettato di pagare 10.000 euro alla società EXPO srl,, della quale era socia l’assessore Mirabella, per la prestazione di servizi non necessari alla organizzazione dell’evento.

Nella fase preparatoria del congresso sarebbero emerse condotte concussive poste in essere dal Basile nei confronti dei rappresentanti di due aziende farmaceutiche per ottenere cospicui contributi per il finanziamento del congresso (in unoccasione pari a 80.000 euro) mediante esplicita minaccia della sospensione da parte del Policlinico, in caso contrario, degli acquisti dei prodotti dei quali le due aziende erano fornitrici.



Nel medesimo arco temporale e nell’ambito di pregressi, collaudati rapporti, l’amministratore delegato dell’azienda farmaceutica MEDICAL TI S.p.a., Trovato Giovanni, avrebbe consegnato un contributo pari a 5000,00 euro per ottenere, grazie all’intervento del Basile, l’incremento da parte del Policlinico dell’acquisto di dispositivi realizzati dalla propria azienda.


Ritenendo sussistente l’esigenza di scongiurare il concreto pericolo di reiterazione di altri reati della stessa indole e gravità, con l’ordinanza cautelare notificata il Giudice per le indagini preliminari di Catania ha disposto:

-          nei confronti di Francesco Basile la misura interdittiva della sospensione per la durata di dodici mesi dall’ufficio pubblico di Direttore della Unità operativa complessa di Clinica Chirurgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Rodolico San Marco di Catania in relazione al concorso in quattordici reati di falso, due reati di corruzione e due reati di concussione;

-          Nei confronti dell’ex assessore Barbara Mirabella la misura degli arresti domiciliari per il reato di corruzione;

-          Nei confronti dell’amministratore delegato Giovanni Trovato la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale nel settore delle forniture ospedaliere e di assumere uffici direttivi nelle persone giuridiche e/o imprese che operano nel medesimo settore, per la durata di dodici mesi, in relazione al reato di corruzione.

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