Pubblicato il 25/08/2022
CRONACA

Si impicca nel Carcere di Caltagirone: era detenuto per il furto di 180 euro e di un telefonino



L’uomo era in lista d’attesa per essere inserito in una comunità terapeutica assistita, in quanto affetto da “psicosi NAS in soggetto con disturbo di personalità borderline e abuso di alcolici” ed era sottoposto al regime della c.d. “grande sorveglianza” al fine di evitare e prevenire episodi di autolesionismo.


Si è tolto la vita oggi, impiccandosi, nel carcere di Caltagirone, presso il qual era detenuto, perché imputato di furto aggravato, per aver rubato il 21 settembre scorso 180 euro, un telefonino e un portafogli, sottratti presso il botteghino del Teatro Massimo Bellini, e subito restituiti ai legittimi proprietari.

La notizia del suicidio è stata resa nota dal suo legale avv. Avv. Rita Lucia Faro, del Foro di Catania. L’uomo, un 44 catanese, era già da tempo in lista d’attesa per essere inserito in una comunità terapeutica assistita, in quanto affetto da “psicosi NAS in soggetto con disturbo di personalità borderline e abuso di alcolici” e per tale ragione presso il carcere di Caltagirone era sottoposto al regime della c.d. “grande sorveglianza” al fine di evitare e prevenire episodi di autolesionismo.


“Nonostante il regime di particolare cautela nei suoi confronti – sottolinea il legale - , quest’ultimo ha avuto la possibilità di allestire i mezzi per riuscire nell’intento suicidario senza che nessuno se ne accorgesse”.

L’avv. Rita Lucia Faro, su mandato dei familiari del giovane, preannuncia che gli stessi presenteranno esposto alle Autorità Giudiziarie competenti al fine di accertare se vi sono state negligenze da parte del personale dell’Istituto penitenziario.

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