L’interrogatorio di garanzia dei tre indagati stamane presso il Tribunale di Caltagirone, innanzi al G.I.P. dott. G. Tigano. I tre sono dichiarati innocenti, affermando che quella del minore sarebbe una "versione fantastica e calunniatoria dei fatti". Chiesta dalla difesa i necessari supplementi di indagine e, in attesa degli sviluppi, la scarcerazione o comunque la sostituzione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere.
Stamane presso il Tribunale di Caltagirone, innanzi al G.I.P. dott. G. Tigano si è tenuto l’interrogatorio di garanzia dei tre indagati, in stato di custodia cautelare in carcere, gravemente indiziati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo nei confronti di un minore, che non aveva ancora compiuto 14 anni al momento dei fatti, accaduti ai primi di agosto 2022.
Gli indagati hanno risposto a tutte le domande rivolte dall’autorità giudiziaria, dal P.M. presente in aula, e dalla difesa, fornendo una versione sull’accaduto univoca, dettagliata e particolareggiata. Tutti gli indagati si sono dichiarati innocenti, affermando di non avere mai abusato o violentato il minorenne. Secondo quanto riferisce il loro legale di fiducia, per i tre indagati la versione dei fatti fornita dal minore sarebbe "fantastica e calunniatoria". Gli stessi hanno cercato di spiegare all’autorità giudiziaria i motivi secondo i quali il minorenne si sia inventato tutto.
Il legale degli indagati sottolinea che i tre, di anni 49, 44 e 41, “non hanno nessun carico pendente, nessuna precedente condanna; tutti hanno un lavoro, una posizione economica stabile, hanno figli e nipoti e non sono mai stati invischiati o lambiti da storie turpi”.
È stato dato incarico ad esperti periti di valutare la capacità a testimoniare del minore e/o la possibile ricostruzione veritiera o fabulatoria delle sue dichiarazioni.
Pertanto la difesa ha chiesto al G.I.P. di ordinare i necessari supplementi di indagine e, in attesa degli sviluppi e considerate le versione fornite dagli indagati, di procedere alla loro scarcerazione o comunque alla sostituzione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere.
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