Pubblicato il 28/06/2022
CRONACA

Caltagirone a luci rosse: 8 Arresti. Chiuse 4 case di appuntamento



Ruolo di spicco nell’associazione è ricoperto da L. G. C. (indagato, tra l’altro, per estorsione ai danni di un esercente di attività commerciale del luogo), coadiuvato nell’attività criminosa dalla compagna B. A. e dal fratello L. G. A., anche quest’ultimo all’apice dell’organizzazione e anello di collegamento con la criminalità catanese rappresentata da S. C. G., soggetto già condannato in passato per gravi reati quali associazione a delinquere di stampo mafioso. Interrotto un giro di affari annuo di circa 130.000 euro.


Nella scorsa nottata, la Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltagirone. Le indagini compiute dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Caltagirone hanno consentito di sgominare un sodalizio criminale, con ramificazioni estese oltre i confini regionali, gravemente indiziato dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione prevalentemente straniera. Disposte misure cautelari detentive ed il sequestro preventivo di ingenti risorse finanziarie e patrimoniali. Interrotto un giro di affari annuo di circa 130.000,00 euro.


L’operazione è stata eseguita da personale del Commissariato con l’ausilio della Squadra Mobile di Catania e Agrigento, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e delle unità cinofile della Questura di Catania.

Comminate 8 misure cautelari custodiali, di cui 2 in carcere e le altre in regime di arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltagirone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di associazione a delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’attività di indagine denominata “Operazione sex indoor” ha rivelato – mediante operazioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali – la presenza nel territorio calatino di una vera e propria organizzazione, stabile, ben rodata, e con specifica ripartizione dei ruoli, in grado di reclutare donne (per lo più straniere) e transessuali da destinare al mercato della prostituzione, garantirne la collocazione in immobili siti in Caltagirone di proprietà dei due capi e promotori dell’organizzazione nonché l’assistenza logistica, il trasporto e la pubblicità dell’attività di meretricio mediante l’inserimento di annunci su siti di incontri: una sorta di servizio completo, a pagamento, idoneo ad assicurare ingenti profitti.


Il materiale probatorio raccolto in sede di indagini preliminari, iniziate nel febbraio 2021, costituito prevalentemente da intercettazioni, si compendia altresì in accertamenti bancari, pedinamenti, appostamenti, immagini/video estrapolati dai sistemi di sorveglianza posti in corrispondenza dei civici ove le vittime reclutate erano indotte a prostituirsi. Ed è proprio grazie a questa attività investigativa che è stato possibile visionare il via vai di clienti da dette abitazioni e gli spostamenti delle donne reclutate.

Nei confronti di alcuni degli odierni arrestati sono emersi ulteriori indizi di reato concernenti la cessione di sostanze stupefacenti alle stesse meretrici nonché l’abituale commissione di attività di natura illecita quali l’artigianale fabbricazione di armi, riciclaggio di denaro e truffe ai danni di compagnie telefoniche e assicurative.


Ruolo di spicco nell’associazione è ricoperto da L. G. C. (indagato, tra l’altro, per estorsione ai danni di un esercente di attività commerciale del luogo), coadiuvato nell’attività criminosa dalla compagna B. A. e dal fratello L. G. A., anche quest’ultimo all’apice dell’organizzazione e anello di collegamento con la criminalità catanese rappresentata da S. C. G., soggetto già condannato in passato per gravi reati quali associazione a delinquere di stampo mafioso.

S. C. G., unitamente al correo agrigentino D. C. S., aveva il compito di reclutare prostitute ed introdurle nel florido mercato calatino, inserito a sua volta nel più ampio mercato di “capitale umano” organizzato a livello nazionale.

Secondo un collaudato sistema di rotazione, infatti, donne e transessuali giungevano a Caltagirone ove venivano collocate per una/due settimane nei quattro immobili di proprietà dei due fratelli, promotori dell’associazione, per poi essere destinate all’attività di meretricio gestita in altri territori, anche al di fuori della Regione.


Con il ruolo di partecipe all’associazione, emerge anche la figura di M. G., che su indicazione di L. G. C., eseguiva quotidianamente servizi di trasferimento da un luogo all’altro delle singole prostitute, assicurando il soddisfacimento di ogni altra necessità, previo pagamento di cospicue somme di denaro.

Ulteriori sodali all’associazione sono F. R. L. M. e G. S. C. J., che, oltre a svolgere attività di prostituzione, si ponevano al servizio dei fratelli L. G. occupandosi del reclutamento di “colleghe” e alle inserzioni pubblicitarie su siti di incontri quale “bakeka-incontri”, richiedendo per tale attività ricariche poste-pay, riscontrate mediante mirati accertamenti bancari.

Considerato il notevole volume d’affari, attestatosi su circa 130.000,00 euro annui, su richiesta di questa Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini preliminari disponeva altresì il sequestro preventivo di 4 immobili di proprietà degli indagati nonché il sequestro di altri beni per un valore corrispondente al profitto del reato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.