Pubblicato il 19/03/2018
RELIGIONE / DIOCESI
ph. Il Sette e Mezzo

Otto anni fa mons. Peri consacrato vescovo di Caltagirone. Domani celebrazione in Cattedrale




«Che cosa vorrei, che cosa sogno, che cosa desidero? Che questa Chiesa, ed io come suo pastore, in questo momento fosse innalzata!»: così nel discorso che mons. Peri tenne alle migliaia di persone convenute da tutta la diocesi e dalle altre diocesi siciliane, in quel luminoso pomeriggio primaverile del 20 marzo 2010.


Sono passati otto anni dal 20 marzo 2010, quando mons. Calogero Peri fu consacrato vescovo di Caltagirone. «Da quando sua Santità, il Papa Benedetto XVI, mi ha nominato vostro vescovo, senza ancora conoscervi mi siete diventati cari (…). Il nome, la storia, il volto di ciascuno di voi, fino a ieri per me anonimo, è venuto avanti e soprattutto mi è entrato dentro. Non so spiegarvi, ma voglio dirvelo, quanto mi siete diventati preziosi, familiari, e più ancora amici». Sono le prime battute del messaggio che mons. Calogero Peri, rivolse al “popolo santo dell’amata Chiesa di Caltagirone”, prima del suo insediamento sulla Cattedra di S. Giuliano. 

«Che cosa vorrei, che cosa sogno, che cosa desidero? Che questa Chiesa, ed io come suo pastore, in questo momento fosse innalzata!»: così nel discorso che tenne il 20 marzo 2010, a conclusione della solenne celebrazione, in una Cattedrale che non conteneva le migliaia di persone, convenute da tutta la diocesi e dalle altre diocesi siciliane, che si erano riversate in piazza Umberto e Piazza Municipio, le due centrali piazze della città di Sturzo, in quel luminoso pomeriggio primaverile.

“La comunione spirituale e sacramentale attorno al carisma episcopale – afferma il Vicario Generale don Gianni Zavattieri – e la leale collaborazione dei presbiteri e del popolo di Dio ribadiscono nella sua variegata ricchezza spirituale e ministeriale questa Verità, senza la quale ogni altra forma di azione e comunicazione sarebbe fragile surrogato. I sacerdoti e le singole comunità parrocchiali coi loro organismi di servizio e partecipazione, stanno vivendo quest’anno una esperienza di più intensa familiarità e comunione col Vescovo, che vadano oltre le forme rigidamente canoniche, in direzione di una intesa umana, spirituale e sacramentale necessarie per restituire seriamente il cuore e la mente alla Fede nella potenza di Dio che ci educa ed accompagna alla pienezza del dono reciproco mediante la Grazia, in una rinnovata gara di stima, disponibilità e libertà profonda”.

Nel corso della stessa celebrazione sarà ammesso tra i candidati al Presbiterato il seminarista Antonio Zimbone della comunità parrocchiale di Sant’Agrippina di Mineo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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