Pubblicato il 22/03/2022
CULTURA

Caltagirone. sabato 26 e domenica 27 marzo 2022 XXX edizione Giornate FAI



Il Gruppo FAI di Caltagirone, in occasione del centenario della morte di  Giovanni Verga, dedicherà le Giornate FAI di Primavera alla conoscenza e alla valorizzazione di quei luoghi di Caltagirone, che hanno ispirato la produzione letteraria di Verga,come l’ex Teatro Garibaldi, oggi Galleria Luigi Sturzo, citato nel ‘’Mastro don Gesualdo’’ e il Fondaco, ricordato da Verga nella novella ‘’Cos’è il re’, nonché alle statuette di Giacomo Bongiovanni e del nipote Giuseppe Vaccaro che concentrano nella crudezza espressiva delle loro statuine l’essenza dei personaggi verghiani.


Una festa, ma non solo: l’occasione per rinsaldare i valori del vivere civile testimoniati dal patrimonio culturale. In programma visite a contributo libero in oltre 700 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 400 città.

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.

Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa.


Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.

Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella missione del FAI: visitare gli oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente.


Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.

Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà di prenotare la propria visita, consigliata per garantirsi l’accesso. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento.


Un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore.

Il Gruppo FAI di Caltagirone, in occasione del centenario della morte del grande scrittore siciliano, Giovanni Verga, in riconoscimento della sua grandezza e del ruolo che ha avuto e continua ad avere nella cultura italiana e internazionale, dedicherà le Giornate FAI di Primavera alla conoscenza e alla valorizzazione di quei luoghi di Caltagirone, che hanno ispirato la produzione letteraria di Verga,come l’ex Teatro Garibaldi, oggi Galleria Luigi Sturzo, citato nel ‘’Mastro don Gesualdo’’ e il Fondaco, ricordato da Verga nella novella ‘’Cos’è il re’’. Ma la fatica, la povertà estrema, la disperazione di tanti personaggi verghiani hanno richiamato alla memoria le statuette di Giacomo Bongiovanni e del nipote Giuseppe Vaccaro che concentrano nella crudezza espressiva delle loro statuine l’essenza dei personaggi verghiani.


Pertanto, domenica 27 marzo su prenotazione saranno visitabili, accompagnati dagli Apprendisti Cicerone, i seguenti siti:

  • Museo Regionale della Ceramica, con ingresso dal Teatrino, edificio monumentale di interesse storico artistico e ambientale dell’architetto N. Bonaiuto, dove sono custodite alcune delle opere più belle dei figurinai calatini, Giacomo Bongiovanni e Giuseppe Vaccaro, i due ceramisti che nelle loro sculture di argilla anticiparono i modi della rappresentazione verista, producendo ineguagliabili capolavori modellati con la creta.
  • Chiesa di S. Bonaventura, chiusa al pubblico, nota per la sua architettura pre-terremoto 1693 e per i suoi fastosi apparati decorativi in pittura, stucchi, ceramica, Luogo del cuore FAI 2018 per il restauro della Cappella di S.Francesco con contributo FAI e Chiesa, che custodisce la tomba di Giacomo Bongiovanni, il più geniale modellatore di figurine. Sul sagrato della Chiesa si citerà la novella ‘’Cos’è il re’’ che Verga scrisse a proposito della visita a Caltagirone del re Ferdinando di Borbone e si farà riferimento a Palazzo Perremuto, dove fu ospitato il re, e al Fondaco, luogo dove trovavano ospitalità per la notte carrettieri e mulattieri insieme, alle loro bestie e in funzione fino alla seconda guerra mondiale.
  • Galleria L. Sturzo, ex Teatro Garibaldi e rinomato Teatro Comunale dove si esibirono grandi cantanti lirici e attori e in cui Verga ambientò un capitolo del Mastro-Don Gesualdo. Storia, architettura, letteratura sono protagoniste in questo luogo, che avrebbe meritato di conservare la sua destinazione culturale, oggi negata.


Gli Apprendisti Cicerone presso l’ufficio turistico della Corte Capitaniale citeranno parti del Mastro-Don Gesualdo e illustreranno l’antica fisionomia del Teatro. A seguire dalle ore 11 alle ore 11,30 e dalle ore 16,30 alle ore 17, in anteprima, in compagnia dell’Assessore Dott. Claudio Lo Monaco si scoprirà ciò che i Depositi dei Musei Civici raccontano.

Le visite si effettueranno su prenotazione al sito www.fondoambiente.it, domenica 27 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; ultima prenotazione alle ore 17,30.

Il Gruippo FAI Caltagirone ringrazia  la Curia di Caltagirone, il Rettore della Chiesa di S. Bonaventura, Don Fabio Raimondi, il Sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, l’Assessore ai Beni Culturali, Claudio Lo Monaco, il Direttore del Museo Regionale della Ceramica,  Andrea Patanè e inoltre si ringraziano della collaborazione i Dirigenti scolastici e i Docenti degli Istituti comprensivi Gobetti e Narbone.

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