Pubblicato il 14/03/2022
POLITICA

Ospedale Caltagirone, Roccuzzo al Prefetto: “Così non si può andare avanti”



Il sindaco Fabio Roccuzzo stamani dal prefetto Anna Maria Librizzi per discutere le  gravi criticità nell’organico dei medici del Pronto soccorso soprattutto, ma anche di altri reparti dell’ospedale.

Le gravi criticità nell’organico dei medici del Pronto soccorso soprattutto, ma anche di altri reparti dell’ospedale “Gravina” di Caltagirone, sono state al centro dell’incontro svoltosi stamani in Prefettura, su richiesta del sindaco Fabio Roccuzzo, fra il prefetto di Catania Anna Maria Librizzi e lo stesso primo cittadino. Questi ha posto all’attenzione del massimo rappresentante dello Stato in provincia di Catania le necessità impellente di ricercare e trovare soluzioni per assicurare la piena funzionalità del nosocomio calatino e, in particolare, del Pronto soccorso, “i cui turni – ha argomentato Roccuzzo – vengono in atto garantiti, con fortissime difficoltà, dai due medici presenti, dai medici dell’emergenza territoriale e da quelli dei reparti, con ripercussioni negative su questi ultimi data la carenza numerica che li affligge. Ci sarebbe bisogno – ha aggiunto il sindaco – di almeno 11 medici a 38 ore settimanali per le guardie di Pronto soccorso, oltre a 4 per i posti letto Mcau”.

Riflettori puntati pure sull’esigenza, “non più rinviabile”, di un consistente impinguamento del personale medico in Medicina, Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia e Lungodegenza. Il prefetto ha assicurato che si adopererà immediatamente per fare fronte alle questioni sollevate, d’intesa con la “governance” dell’Asp di Catania e con l’assessore regionale della Sanità, Ruggero Razza.

“Ho deciso – spiega il sindaco di Caltagirone – di interessare il prefetto, e di chiedere il suo autorevole intervento, sulle inaccettabili condizioni in cui versano il Pronto soccorso e diverse unità ospedaliere a causa dell’annosa, gravissima insufficienza numerica dei medici perché essa, nonostante l’abnegazione e la professionalità dei pochi rimasti e costretti a lavorare in trincea, comporta un’intollerabile lesione del diritto alla salute dei cittadini”.

Peraltro i concorsi – anche uno specificamente dedicato a Caltagirone – esperiti dall’Asp non hanno dato gli esiti sperati. “Considerato tutto ciò – conclude Roccuzzo – ho chiesto al prefetto di adottare persino misure di carattere straordinario pur di risolvere, finalmente, una così assillante e persistente problematica”.

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