Pubblicato il 05/03/2018
POLITICA

Politiche 2018: Caltagirone si è svegliata pentastellata




Il Movimento 5 Stelle ottiene la maggioranza assoluta alla Camera (50,97%) e la manca di pochissimo al Senato (49,92%). Nella città di Sturzo percentuali simili non si vedevano dai tempi d’oro della vecchia Dc.

 di Giacomo Belvedere


Non accadeva dai tempi della vecchia Dc, quando, nella città di Sturzo la balena bianca otteneva la maggioranza assoluta dei consensi. Stamattina Caltagirone si è svegliata pentastellata: il M5S ha ottenuto alla Camera il 50,97% e al Senato il 49,92%, sbaragliando la concorrenza. In linea col trend positivo a livello nazionale e regionale, dove il Movimento 5 Stelle ha vinto in tutti i 28 collegi uninominali, anche a Caltagirone c’è stata un’autentica valanga di voti: 9.342 alla Camera e 8.261  al Senato. Numeri che vanno ben oltre l’ottimo risultato delle precedenti politiche del 2013, quando il M5S ottenne il 35,51% (6.925 voti) alla Camera e il 30,38% (5.275 voti) al Senato. Meglio pure delle regionali del 2017, quando il M5S si attestò come il primo partito in città con 5.351 voti pari al 35,97%. Alle amministrative del 2016, invece, il candidato Sindaco del Messaggio, Giulio Sinatra, prese 2.067 voti (10,57%), segno che nella città della ceramica i 5 Stelle non sfondano ancora nelle competizioni locali.  

All‘uninominale alla Camera il candidato pentastellato Eugenio Saitta con il 51,02% (voti  9.580) vince il duello con il candidato del centro destra Giuseppe Geremia Lombardo (30,81%  – voti  5.786), nipote dell’ex Governatore Raffaele Lombardo. Risultato fotocopia all’uninominale al Senato: Tiziana Carmela Rosaria Drago del M5S con il 49,82% (voti  8.439) batte i candidato del centro destra Angelo Attaguile (31,03% – voti  5.256).

Nel centro destra Forza Italia ottiene il 19,75% (3.620 voti) alla Camera e il 19,71% (3.261 voti) al Senato, con un incremento rispetto alle amministrative del 2016 (2.896 pari al 13,60%), e alle regionali del 2017 (2.262 voti pari al 15,21%). Seguono Lega 4,32% (792  voti) alla Camera e 4,82% (799  voti) al Senato. Alle regionali la Lega si presentava con Fratelli d’Italia AN, raccogliendo 1.136 voti, pari al 7,64%. Noi con l’Italia UDC ottiene il 4,11% (753 voti) alla Camera e 3,75% (621 voti) al Senato. Infine Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni ha il 2,77% (508 voti) alla Camera e  il 2,97% (493 voti) al Senato.

La coalizione del centro sinistra, all’uninominale alla Camera ottiene 2.273 voti (12,10%) e al Senato 2.238 voti (13,21%). “Cari amici, ho perso” – ha commentato Giovanni Burtone sul suo profilo Fb. “Il risultato non ammette “se”, “ma”, “comunque”. Ne prendo atto e mi congratulo con l’esponente 5 stelle che ha vinto. Gli elettori hanno sempre ragione. Ho esposto coerentemente le mie idee e i miei convincimenti. Voglio ringraziare quanti mi hanno votato ed in particolare la mia comunità di Militello che ancora una volta non ha fatto mancare stima e fiducia verso il mio operato. Servire da parlamentare il mio Paese è stato un onore. Per il Pd è stata una sconfitta dura sulla quale riflettere senza sconti”. 

Terzo partito in città è il Pd che deve accontentarsi di un deludente 10,61% (1.944  voti) e dell’11,63% (1.924  voti) al Senato, ben al di sotto dei risultati precedenti delle regionali 2017 (2.282 voti al Pd pari al 15,34% e 3.330 alla coalizione, pari al 22,39%) e delle amministrative 2016, in cui le quattro liste collegate al Pd presero 6.126 voti (28,9%). Un risultato che era tuttavia nell’aria. Indubbiamente su questo tonfo elettorale hanno influito i mal di pancia dentro il partito all’indomani della definizione delle candidature. Tutti i leader calatini hanno tenuto un profilo basso in campagna elettorale, quasi si fosse decisa una sorta di desistenza non dichiarata. 

Questi gli altri risultati della coalizione di centro sinistra: +Europa: 221 voti (1,20%) alla Camera e 148 (0,89%) al Senato; Civica Popolare Lorenzin: 35 voti (0,19%) alla Camera e 38 voti (0,22%) al Senato; Italia Europa Insieme: 23 voti (0,12%) alla Camera e 30 voti (0,18%) al Senato.

Tutti gli altri partiti sono al di sotto della soglia del 3%.

Liberi e Uguali: ha 418 voti (2,22%) alla Camera e 382 voti (2,25%) al Senato. Alle regionali del 2017, la lista Cento Passi per la Sicilia prese 558 voti (3,75%).

Il Popolo della Famiglia: 270 voti (1,43%) alla Camera e 273 voti (1,61%) al Senato.

Potere al Popolo: 240 voti (1,27%) alla Camera e 160 voti (0,94%) al Senato.

Casapound: 73 voti (0,38%) alla Camera e 60 voti (0,35%) al Senato.

Italia agli Italiani: 72 voti (0,38%) alla Camera e 93 voti (0,54%) al Senato.

Partito Comunista: 47 voti (0,24%) alla Camera. Non è presente al Senato.

Partito Repubblicano Italiano – ALA: 19 voti (0,11%) al Senato. Non è presente alla Camera.

Lista del Popolo per la Costituzione: 10 voti(0,05%) alla Camera e 14 voti (0,08%) al Senato.

Partito Valore Umano: 8 voti (0,04%) alla Camera e 4 voti (0,02%) al Senato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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