Pubblicato il 14/01/2022
CRONACA

La Sicilia resta sul filo del rasoio in giallo, ma con 149 “macchie” arancioni



La Sicilia ha sforato due dei parametri per entrare in zona arancione: l’incidenza e l’occupazione di posti letto Covid in area non critica. Il parametro che tiene ancora l’Isola in giallo è l’occupazione di posti letto in terapia intensiva: per cambiare colore la regione dovrebbe sforare il 20%, ma si ferma al 19,6%, salvandosi per ora in zona Cesarini. Sono 149 i Comuni siciliani per i quali è attualmente disposta la "zona arancione". In testa ai contagi oggi la provincia di Catania.


di Giacomo Belvedere

In Sicilia il rapido evolversi in peggio del quadro epidemiologico, ha fatto sì che la regione arrivasse a un passo da essere messa in zona arancione. Oggi altri 14 Comuni sono stati messi in zona arancione da un'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus. Salgono dunque a 149 i Comuni siciliani in zona arancione. Ma, al vaglio del monitoraggio settimanale della cabina di regia del Ministero della Salute, riunitasi oggi, l’Isola si aggrappa ancora strenuamente alla zona gialla, almeno per la prossima settimana.

Sono tre i parametri che determinano il colore di una regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona arancione devono essere superate tre soglie: l'incidenza deve sforare i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di occupazione di posti letto Covid nelle terapie intensive deve andare oltre il 20%; il tasso di ricoveri Covid in area medica deve superare il 30%.


Ora, la prima soglia non è stata solo sforata, piuttosto è stata sfondata: l’incidenza cumulativa settimanale, registrata il 12 gennaio in Sicilia è aumentata, infatti, sino a giungere al valore di 1.455 nuovi casi ogni 100.000 abitanti (dati DASOE - Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione Siciliana). Per quanto riguarda il carico dei ricoveri per Covid sulle strutture ospedaliere, i ricoveri in area medica non critica oggi sono il 33,1% e sono ormai oltre la soglia critica del 30% dal 10 gennaio scorso; l’occupazione delle le terapie intensive è invece da tre giorni quasi giunta alla soglia critica del 20: ma si ferma al 19,6% (dati AGENAS - Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali).

Dunque il passaggio dalla zona gialla a quella arancione è stato scongiurato in zona Cesarini. E solo in zona arancione i Sindaci sono autorizzati a mettere le scuole in Dad, previo avallo dell’autorità sanitaria. Sfuma, quindi, a meno di altri colpi di scena, la richiesta dei primi cittadini del Calatino di mettere le classi in sicurezza in Dad, almeno fino al 31 gennaio.


Oggi i nuovi casi positivi al Covid sono 10.023 (50.567 tamponi processati) rispetto agli 11.354 di ieri. Il tasso di positività, tuttavia, sale al 19,8% (era 19,1%). In calo invece il tasso d contagio Rt è il 1.17 (era 1.26). Gli attuali positivi sono 159.593 con un aumento di 9.127 casi. I guariti sono 875, mentre i morti sono 21 e portano il totale dei decessi a 7.812. Negli ospedali ci sono 1.472 ricoverati, 9 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 165, due casi in più. La provincia di Catania in testa ai contagi: Palermo 2.492 casi, Catania 2.957, Messina 674, Siracusa 1.018, Trapani 458, Ragusa 724, Caltanissetta 699, Agrigento 856, Enna, 145.

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