Pubblicato il 05/01/2022
CULTURA

Caltagirone, al Carcere borbonico “Oro, incenso e mirra”, l’itinerario di Natale nelle collezioni dei Musei civici



Tra i “lustri” in esposizione opere dell’artista Santina Grimaldi Il lustro è un’antica tecnica di decorazione incentrata sul “terzo fuoco”.  La ceramica decorata con la tecnica del terzo fuoco subisce tre cotture in tre differenti fasi della lavorazione. Ne fanno parte, infatti, anche contributi dei compianti Giuseppe Bonaccorso, Felice Bruna Fiorentino e Mario Lucerna.


S’intitola “Oro, incenso e mirra” l’itinerario di Natale nelle collezioni dei Musei civici “Luigi Sturzo” e tra i “lustri” di Santina Grimaldi, a cura di Domenico Amoroso e Claudio Lo Monaco (assessore ai Beni culturali) – allestimento dell’architetto Nico Caristia -, in corso di svolgimento – da definire la data di chiusura – al Museo civico al Carcere borbonico e visitabile, in questo periodo festivo, tutti i giorni dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 19,30, ad eccezione della domenica e degli altri festivi, in cui lo è solo la mattina, vale a dire dalle 9 alle 13.   “La mostra – sottolinea l’assessore Lo Monaco – mette insieme e intende valorizzare opere provenienti dai depositi dei Musei civici e opere di artisti contemporanei”. Ne fanno parte, infatti, anche contributi dei compianti Giuseppe Bonaccorso, Felice Bruna Fiorentino e Mario Lucerna.


Il lustro è un’antica tecnica di decorazione incentrata sul “terzo fuoco”.  La ceramica decorata con la tecnica del terzo fuoco subisce tre cotture in tre differenti fasi della lavorazione. La prima di queste è la biscottatura (o prima cottura) durante la quale l’oggetto, dopo essere stato forgiato, viene posto in forno. Qui, attraverso la cottura che può arrivare fino a 1400°, diventa resistente e subisce la trasformazione da argilla a terracotta. La seconda cottura, invece, chiamata smaltatura o invetriatura, serve a ricoprire l’oggetto creato con uno smalto, solitamente bianco, che rende la superficie uniforme e liscia. Il terzo passaggio è costituito dalla decorazione finale, in questo caso chiamata muffola o sopra vetrina, che si ottiene andando ad applicare i colori sull’oggetto già invetriato, cioè con una superficie liscia e impermeabile. Per questo motivo è necessario utilizzare colori che non si diluiscono con acqua ma con olio perché devono aderire a una superficie non più assorbente.


È fondamentale conoscere i colori e il loro grado di cottura. Infatti, non tutti i colori cuociono alla stessa temperatura. Ad esempio, i rossi vanno cotti a temperature più basse, quindi è necessario usarli per prima e infornare l’oggetto più volte man mano che si applicano i colori successivi. In pratica, più elaborato e colorato è il disegno, più sono le cotture a terzo fuoco che l’oggetto dovrà subire.  Lo stesso vale per i lustri (colori con effetto metallizzato) e metalli (oro, argento ecc.), che non possono raggiungere temperature elevate perché perderebbero la lucentezza che li caratterizza. Per mantenere questo effetto, quindi, lustri e metalli necessitano di una cottura a parte a temperatura più bassa.


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