Pubblicato il 29/10/2014
POLITICA

Manifestazione CGIL a Roma: Oltre un milione contro il Jobs Act [Video e interviste]



Lavoro, dignità uguaglianza per cambiare l’Italia” il tema della manifestazione nazionale della CGIL tenutasi a Roma il 25 ottobre, alla quale ha partecipato oltre un milione di persone. Un fiume di lavoratori, precari, disoccupati, giovani e meno giovani si sono raccolti in Piazza della Repubblica e sul P.le Ostiense per confluire in Piazza S. Giovanni, dove dal palco sono intervenuti numerose voci in dissenso con la riforma del lavoro predisposta dal Governo Renzi.

Il disegno di legge delega noto come Jobs Act (Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro) secondo la CGIL presenta punti critici, tra questi, oltre l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, misura cara alla politica di centro destra, anche la restrizione delle coperture e delle platee di beneficiari di ammortizzatori social, l’indeterminatezza del significato del “contratto a tutele crescenti”,  la revisione della disciplina dei congedi ‘ad invarianza di risorse’, senza una effettiva universalizzazione dell’istituto, inoltre non risulta previsione di finanziamento adeguato delle politiche attive e dei servizi per l’impiego né tanto meno per la maternità. Altre, oltre a queste, sono le preoccupazioni del Sindacato e come questo anche dei lavoratori, dei precari e di chi non riesce ad entrare nel mondo del lavoro.

Abbiamo raccolto le dichiarazioni della Segretaria Generale della Cgil Susanna Camusso e di Maurizio Landini segretario FIOM, presente sul palco  allestito in Piazza San Giovanni assieme ai segretari nazionali di categoria.

VIDEO

Dalla Sicilia sono partiti la sera del 24 numerosi autobus e un treno speciale dalla stazione centrale di Catania, la Cgil è riuscita a mobilitare oltre 600 persone dalla provincia di Catania, oltre un centinaio dal Calatino, a questi si sono aggiunti molti organizzatisi autonomamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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