Pubblicato il 24/11/2014
CRONACA

Stefania Noce vittima di femminicidio: ergastolo a Loris Gagliano



Riconfermata la sentenza di primo grado  a carico di Loris Gagliano. Il giovane calatino che il 27 dicembre 2011 uccise a Licodia Eubea la ex fidanzata Stefania Noce, ventiquattrenne, ed il nonno Paolo Miano accorso per difenderla, tentando anche l’omicidio della nonna Gaetana Ballirò. Il 5 aprile del 2013 Gagliano fu condannato  in primo grado, dal giudice del tribunale di Caltagirone Marcello Gennaro all’ergastolo, il quale in quella sede riconobbe l’uccisione di Stefania Noce come femminicidio, come afferma in una nota l’associazione SEN di Licodia Eubea a lei dedicata: “conferendo finalmente dignità giuridica ad un termine troppo spesso denigrato”.

Dopo un anno di udienze, dopo le perizie, la lettera di Loris Gagliano nella quale il giovane, il 4 febbraio di questo anno chiedeva l’annullamento del ricorso in appello, la rinuncia all’impugnazione della sentenza di primo grado, riconfermata da Gagliano il 4 novembre, è stata accolta dal giudice Luigi Russo. Per l’associazione SEN si tratta “sicuramente una sentenza storica la cui importanza ci sembra non venga colta dalla politica che continua a non produrre leggi e metodi di prevenzione contro una vera e propria strage, che solo in Italia miete una vittima ogni due giorni“.

Il quadro è innegabilmente drammatico dal punto di vista culturale e sociale, basti pensare che per un italiano su cinque offendere una donna con terminologie a sfondo sessuale è ammissibile, come per un uomo su tre sia da considerare un fatto privato la violenza sulle donne in casa. Sono questi ed altri i dati forniti da una indagine di Interviva con la collaborazione di Ipsos dal titolo “Rosa Shocking. Violenza, stereotipi…e altre questioni del genere”, presentati la scorsa settimana alla Camera dei Deputati e che ci regala una descrizione avvilente di quale sia la considerazione delle donne oggi nonostante i numerosi passi avanti nell’emancipazione del sesso femminile e di come i luoghi comuni la facciano ancora da padrone.

 Giuliana Buzzone

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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