Pubblicato il 04/08/2021
POLITICA

Caltagirone, Alparone scende in campo per Palazzo dell’Aquila



La candidatura dell’attuale presidente del Consiglio comunale è stata proposta dalle liste “Caltagirone Domani” e “Caltagirone al Centro” insieme ad associazioni e a movimenti. Quella di Alparone è la quarta candidatura allo scranno più alto di Palazzo dell’Aquila che è stata formalizzata, dopo quelle di Roccuzzo, Gravina e Romeo. In attesa di sapere cosa faranno i due convitati di pietra: Gruttadauria e Ioppolo.


I partiti scaldano i motori ai box in vista delle elezioni amministrative del prossimo 10-11 ottobre a Caltagirone. Ieri ha ufficializzato la sua candidatura a Sindaco l’attuale presidente del Consiglio Comunale, l'ingegnere Massimo Alparone. La sua candidatura è stata proposta dalle liste “Caltagirone Domani” e “Caltagirone al Centro” insieme ad associazioni e a movimenti.


“L'area civica e le formazioni politiche che sostengono  questa candidatura – si legge nella nota per la stampa - rispondono alla richiesta di tanti cittadini di proseguire e rilanciare un progetto politico-amministrativo in continuità con l'azione di buon governo della città  e si affidano ad un uomo distintosi per rispetto delle istituzioni, capacità di dialogo, competenza e correttezza. Qualità che si auspica possano promuovere un’ampia aggregazione e scongiurare la dispersione di comuni esperienze e valori. L'obiettivo  è di portare a compimento un modello di città europea che vanta una storia nobilissima, che sia luogo di sviluppo attrattivo e motore della economia, capace di sfruttare appieno le ricchezze del proprio patrimonio umano, artistico e culturale”. 


Quindi un segnale lanciato al centrodestra caltagironese, che si presenta senza una candidatura unitaria alla prossima tornata elettorale. “La candidatura a sindaco di Massimo Alparone – conclude la nota - è aperta a tutte quelle forze politiche e della società che intendono dare un contributo di idee e di impegno per restituire a Caltagirone il ruolo di guida economica e sociale del territorio”.

Quella di Alparone è la quarta candidatura allo scranno più alto di Palazzo dell’Aquila che è stata formalizzata.


Il centrosinistra appare ricompattato attorno alla candidatura di Fabio Rocuzzo, che aveva bruciato le tappe e ufficializzato la sua candidatura il 17 gennaio scorso. Roccuzzo guida la coalizione “Caltagirone che verrà”, che raggruppa Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Azione e 4 civiche: “Futura Caltagirone”, “Cittadini Volenterosi Caltagirone”, “Cives”, “Caltagirone Bene In Comune”, questa’ultima lista di riferimento del candidato Sindaco.

Sempre a gennaio aveva presentato alla città la sua candidatura Roberto Gravina, sostenuto dalla lista “Sempre e per sempre”. Infine, più recentemente, è sceso in campo con “Fratelli d’Italia” Salvatore Romeo.


Mancano all’appello, ancora due convitati di pietra: si tratta dell’ex vice sindaco Sergio Gruttadauria, che fu il più votato alle scorse amministrative con oltre 900 preferenze, di recente assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Risolta la vicenda giudiziaria, rumors insistenti lo danno come candidato Sindaco, ma il commissario cittadino di “Forza Italia” non ha finora sciolto le sue riserve.

E poi c’è il sindaco Gino Ioppolo, che ha più volte manifestato l’intenzione di non ricandidarsi. Resta tuttavia da sapere come muoverà le sue pedine sullo scacchiere politico caltagironese il movimento “Diventerà Bellissima”, di cui Ioppolo è coordinatore regionale.  


Le Amministrative in Sicilia si terranno in autunno il 10 ottobre (eventuale ballottaggio il 24 ottobre) in 43 comuni della regione, così come deciso dal governo regionale, su proposta dell'assessorato alle Autonomie locali. In provincia di Catania vanno alle urne, oltre a Caltagirone, Adrano, Giarre, Grammichele e Ramacca. In altri 3 Comuni sciolti a causa di infiltrazioni mafiose, Torretta e Mezzojuso nel Palermitano e Misterbianco nel Catanese, si voterà invece il 24 ottobre, con eventuale ballottaggio il 7 novembre.

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