Nell’ottobre del 2013 il Gip del Tribunale di Catania su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia diretta da Giovanni Salvi disponeva la misura cautelare per La Rocca Gioacchino, Triolo Giampiero, Triolo Gaetano, Soffiato Achille e Scaramuzza Mauro, in seguito ad una indagine condotta dai Carabinieri di Caltagirone, iniziata nel giugno del 2011 in concomitanza con l’inizio dei lavori di edificazione della SS 683 Licodia Eubea – Libertinia e culminata nell’operazione “Reddite Viam”. L’indagine riguardava l’appalto, aggiudicato per l’ammontare di 111.819.091 euro dalla ATI costituita da Fip. Industriale di Padova, L&C Lavori e costruzioni di Alcamo (TP) e Tecnolavori S.r.l. di Palermo, della costruzione del 1° stralcio “Variante di Caltagirone”.
Questo pomeriggio il Tribunale di Caltagirone, presieduto dal Giudice Angelo Costanzo ha dichiarato nella sentenza di primo grado, escludendo le aggravanti, Gioacchino La Rocca, colpevole e attribuendo la pena di anni 7 e mesi 8 di reclusione e il pagamento delle spese processuali, applicando pure la libertà vigilata per due anni e interdicendo La Rocca dai pubblici uffici; a Giampiero Triolo, a cui sono state concesse le attenuanti generiche, è stata comminata la pena di due anni di reclusione con sospensione condizionale, assolto invece Triolo Gaetano per non aver commesso il reato. Il giudice ha inoltre ordinato la confisca dei beni dell’impresa To Redive s.r.l., società attraverso la quale La Rocca e Triolo hanno commesso i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni, turbativa d’asta, sub appalto irregolare, concorso esterno in associazione mafiosa. Il tribunale ha fissato in 90 il deposito della motivazione della sentenza.
Giuliana Buzzone
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