Pubblicato il 11/06/2015
ATTUALITÀ

Scandalo Mafia Capitale e Cara di Mineo si dimette Paolo Ragusa



“Augurando agli amministratori, ai soci e ai lavoratori del Consorzio un buon lavoro per le attività di prossimità svolte quotidianamente…” così inizia il comunicato in cui Paolo Ragusa Presidente del Consorzio Sol.Calatino S.C.S. ha presentato nella giornata di ieri le dimissioni dalle cariche assunte di presidenza e di membro del Consiglio di amministrazione e che questa mattina sono state accettate dal  Consiglio di Amministrazione.

Avviene tutto a pochi giorni da quando sul decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Catania compare il suo nome insieme ad altri cinque soggetti tutti aventi a che fare con gli intrecci che la magistratura sta  studiano per  svelare in ogni sua particolarità  i legami del filone che da Roma porta sino alla provincia etnea. I sei ad esclusione di Castiglione che accompagnati da altri due soggetti andavano il 29 luglio 2014 in gita al Viminale, non la sola, non la prima.

Il reato contestato a questi e dunque anche a Paolo Ragusa fa riferimento agli art. 81 cpv, 110, 353 c.p., 353 bis c.p.  in concorso tra di loro e nelle rispettive qualità, dice la procura con collusioni ed altri mezzi fraudolenti, turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano condizioni di gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara d’appalto del 2014. 

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Foto dall’inchiesta Mafia Capitale

Nel testo del comunicato delle dimissioni, il presidente del Consorzio Sol Calatino, che assieme a La Cascina, soggetto protagonista dell’ordinanza romana del Gip Flavia Costantini, e ad altre realtà hanno monopolizzato la vincita degli appalti dei servizi del cara di Mineo senza soluzione di continuità, spiega le ragioni della sua scelta, che lui dice di aver anticipato già in precedenza e accusa, come non di rado sia capitato, la stampa di aver etichettato il Consorzio “più come una postazione di “potere” e non invece come un’ opportunità di “servizio” a favore del prossimo!” Ragusa comunica di aver ritenuto ” alla luce della recente iscrizione nel registro degli indagati opportuno accelerare i tempi di un mio disimpegno, rassegnando ieri, le dimissioni sia dalla carica di presidente che di consigliere di amministrazione del Consorzio Sol.Calatino S.C.S., al fine di tutelare l’immagine del consorzio e soprattutto di preservare il lavoro che viene svolto da tutti gli operatori della struttura e delle cooperative associate”, ribadendo la ” totale estraneità ai fatti contestati” continua “colgo l’occasione per ringraziare le forze dell’ordine e nello specifico l’Arma dei Carabinieri per la professionalità con la quale ha condotto le operazioni ad essa delegate dall’autorità giudiziaria. Voglio confermare la fiducia nell’attività di indagine avviata dalla Procura di Catania e l’auspicio che si possa arrivare quanto prima ad un chiarimento in ordine a tutti i fatti oggetto di indagine”. Conclude con un augurio al proseguimento del Consorzio sperando di di avere contribuito a perseguire l’interesse generale della comunità che non può, in nessun modo, privarsi del capitale sociale costruito in questi anni dalla cooperazione del territorio ”.

Paolo Ragusa è l’uomo delle intuizioni, l’uomo del Patto Territoriale per l’Economia Sociale del Calatino,  il cui scopo sono l’adozione di politiche di inclusione sociale nella programmazione dello sviluppo territoriale.

Ragusa che è molto vicino a Ncd tanto da aver partecipato al primo congresso nazionale del partito di cui fanno parte il sottosegretario indagato, la sindaca indagata, il detentore della poltrona del Ministero degli Interni, e che nel calatino è l’uomo del “business sociale” intuisce che l’utilizzo dello spazio di proprietà della ditta di costruzioni Pizzarotti, che verrà presto requisita agli americani, può diventare un buon affare “per l’interesse generale della comunità” e per quello privato. Manderà così un invito per «l’istituzione di un Centro accoglienza richiedenti asilo per fare del “Residence della Solidarietà” di Mineo un modello europeo di eccellenza dell’accoglienza e dell’integrazione sociale» Il Patto viene firmato il 2 agosto 2010, aderiscono nove comuni del Calatino sud Simeto, la Provincia regionale di Catania, l’Asp 3 di Catania, la Cciaa di Catania, l’Ircac.

L’ultimo comune ad aderire lo scorso anno con una tempistica e coincidenze assai curiose è quello di Caltagirone.  è lui che propone a Giuseppe Castiglione di mettere in relazione il Patto e il neo-nato Cara di Mineo, per far sì che la gestione straordinaria della CRI venga soppiantata da altro, e cioè tutto quello che nei fatti si materializzerà poco dopo e di cui ampiamente abbiamo riportato nelle nostre inchieste, nei nostri dossier.

Millesoli,-Pagano,-Ragusa,-Tra la primavera e l’estate del 2011 tesserà la rete di relazioni tra i sindaci del Patto e Castiglione, ai primi chiederà di mettersi in gioco «l’istituzione di un Centro accoglienza richiedenti asilo per fare del “Residence della Solidarietà” di Mineo un modello europeo di eccellenza dell’accoglienza e dell’integrazione sociale» a Castiglione proporrà l’utilità perché questo avvenga. 

Del Patto Territoriale il Consorzio Sol Calatino è il capofila, a settembre del 2011 il Presidente del Consorzio Sol Calatino, il coordinatore degli Sprar, futuro presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio Calatino “Terra d’Accoglienza” Aurelio Sinatra, Massimo Millesoli che faceva anche lui parte del gruppo di soggetti partiti in visita al Viminale il 29 luglio 2014 e Pippo Pagano assessore della Provincia etnea si incontravano durante una iniziativa pubblica per presentare la “VI Fiera del ben-essere sociale Kalat Care”’  argomentando l”’importanza di un patto territoriale per l’economia sociale nel Calatino Sud-Simeto e il tema dell’integrazione degli immigrati come risorsa economico-culturale”.

Giuliana Buzzone

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