Un'interrogazione è stata presentata dai deputati Saitta e Rizzo (M5S): “Lo Stato aiuti ricostruzione e
Comuni del Calatino”.
Quali iniziative i ministeri dell’Interno e della Transizione
ecologica intendano adottare, per quanto di loro competenza, al fine di
supportare anche economicamente il ripristino dell'impianto Kalat
distrutto dall'incendio e i costi che i Comuni del Calatino dovranno
sostenere per il conferimento dei rifiuti in altri siti siciliani.
È questo il succo di una interrogazione che i deputati M5S alla
Camera Eugenio Saitta e Gianluca Rizzo hanno depositato a Montecitorio
in seguito al rogo che ha interessato l’impianto di trattamento dei
rifiuti di Grammichele che serviva il comprensorio del Calatino.
“Il rogo all’impianto Kalat – ha detto Saitta in aula a
Montecitorio - è il secondo, dopo quello dell’estate del 2017, ed è
davvero grave che sia nuovamente accaduto un episodio del genere, visto
che si sospetta la natura dolosa. C'è una longa manus che danneggia i
Comuni e le comunità siciliane nel ciclo dei rifiuti. Un ciclo
zoppicante di per sé ma che il rogo dell’impianto Kalat, che serviva la
comunità del Calatino, rischia di mettere in ginocchio l'intero
comprensorio”.
“I Comuni del Calatino avevano percentuali di differenziata
elevata grazie all’impianto Kalat e a una gestione virtuosa. Un
risultato importante che ha reso l’intera zona fiore all’occhiello
rispetto anche a realtà vicine come ad esempio Catania, ove le
percentuali di differenziata sono irrisorie. Per questo siamo in stretto
contatto con il nostro esponente M5S all’Ars Francesco Cappello per
un’azione di pressing politico e istituzionale affinché non si disperda
questo importante patrimonio e affinché la Regione - e quindi il
presidente Musumeci - faccia la sua parte finanziando con immediatezza
il recupero funzionale del sito".
Saitta e Rizzo esprimono vicinanza alle comunità colpite e ai
sindaci: “Il malfunzionamento dello stabilimento della Kalat Impianti –
dicono - comporterà una perdita degli introiti derivanti dalla
gestione dei rifiuti prodotti nella zona del Calatino. Inoltre si è
sprigionata, dalle fiamme, una nube tossica e attendiamo i rilievi
dell’Arpa per comprenderne la portata”.
“Si tratta – concludono - di una situazione di assoluta emergenza
nella quale occorre che lo Stato e la Regione facciano la propria
parte per quanto di competenza: i cittadini siciliani non possono pagare
il prezzo di simili fatti".