Pubblicato il 08/07/2021
POLITICA

Incendio Kalat a Grammichele, la vicenda sbarca alla Camera



Un'interrogazione è stata presentata dai deputati Saitta e Rizzo (M5S): “Lo Stato aiuti ricostruzione e Comuni del Calatino”.



Quali iniziative i ministeri dell’Interno e della Transizione ecologica intendano adottare, per quanto di loro competenza, al fine di supportare anche economicamente il ripristino dell'impianto Kalat distrutto dall'incendio e i costi che i Comuni del Calatino dovranno sostenere per il conferimento dei rifiuti in altri siti siciliani.

È questo il succo di una interrogazione che i deputati  M5S alla Camera Eugenio Saitta e Gianluca Rizzo hanno depositato a Montecitorio in seguito al rogo che ha interessato l’impianto di trattamento dei rifiuti di  Grammichele che serviva il comprensorio del Calatino.


“Il rogo all’impianto Kalat – ha detto Saitta in aula a Montecitorio - è il secondo, dopo quello dell’estate del 2017, ed è davvero grave che sia nuovamente accaduto un episodio del genere, visto che si sospetta la natura dolosa. C'è una longa manus che danneggia i Comuni e le comunità siciliane nel ciclo dei rifiuti. Un ciclo zoppicante di per sé ma che il rogo dell’impianto Kalat, che serviva la comunità del Calatino, rischia di mettere in ginocchio l'intero comprensorio”.


“I Comuni del Calatino avevano percentuali di differenziata elevata grazie all’impianto Kalat e a una gestione virtuosa. Un risultato importante che ha reso l’intera zona fiore all’occhiello rispetto anche a realtà vicine come ad esempio Catania, ove le percentuali di differenziata sono irrisorie. Per questo siamo in stretto contatto con il nostro esponente M5S all’Ars Francesco Cappello per un’azione di pressing politico e istituzionale affinché non si disperda questo importante patrimonio e affinché la Regione - e quindi il presidente Musumeci - faccia la sua parte finanziando con immediatezza il recupero funzionale del sito".

Saitta e Rizzo  esprimono  vicinanza alle comunità colpite e ai sindaci:  “Il malfunzionamento dello stabilimento della Kalat Impianti – dicono - comporterà  una perdita degli introiti derivanti dalla gestione dei rifiuti prodotti nella zona del Calatino. Inoltre si è sprigionata, dalle fiamme, una nube tossica e attendiamo i rilievi dell’Arpa per comprenderne la portata”.

“Si tratta – concludono  - di una situazione di assoluta emergenza nella quale occorre che lo Stato e  la Regione facciano la propria parte per quanto di competenza: i cittadini siciliani non possono pagare il prezzo di simili fatti".

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