In processione anche i Sindaci del comprensorio calatino e l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo.

 di Giacomo Belvedere

La festa di S. Giacomo è un momento in cui si celebra l’identità non solo religiosa, ma anche culturale e antropologica della città di Caltagirone. Ed è un richiamo per centinaia di turisti che accorrono per vedere il fantasmagorico e unico spettacolo della luminaria della Scala di Santa Maria del Monte.

Sono stati presenti alla processione del Santo Patrono anche i Sindaci del comprensorio calatino, “perché – ha spiegato il Sindaco  di Caltagirone Gino Ioppolo – S. Giacomo è patrono non solo della città di Caltagirone, ma anche di tutta la diocesi calatina”. Nel corteo del Senato civico, anche l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo. Ioppolo ha rivolto un appello alla città: “Siamo usciti dal dissesto. Il Consiglio ha approvato il bilancio quinquennale”. Proprio per queste ragioni il primo cittadino ha invitato tutti i caltagironesi a farsi carico di tenere la città pulita, sostenendo la raccolta differenziata porta a porta.

Anche il vescovo di Caltagirone mons. Peri si è augurato “un coinvolgimento di tutti i caltagironesi. Con un piccolo sacrificio da parte di tutti, la città sarà più  pulita e bella ”.

Dopo la benedizione con il braccio argenteo contenente la reliquia del Santo Patrono, rappresentato anche nel disegno sulla Scala illuminata di Santa Maria del Monte, la processione si è diretta verso la Basilica di S. Giacomo.

Il prossimo appuntamento è per l’Ottava il 31 luglio, quando il simulacro del Santo e la “bara” con la reliquia sosteranno nella Chiesa di S. Maria di Gesù, nella zona nuova della città, per ritornare, quindi, la notte del 1 agosto nella Basilica di S. Giacomo, dopo i tradizionali “tre giri” in piazza Municipio. 

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