Pubblicato il 02/06/2021
CULTURA

“Genti di Sicilia”, i maestri figurinai di Caltagirone in mostra a Ragusa Ibla



L’esposizione consente di apprezzare le statuine in terracotta dipinta (una quarantina) che  raccontano l’isola verace che ritroviamo nei libri di Verga e Capuana. Sono state realizzate da Giacomo Vaccaro e dal nipote Giuseppe Bongiovanni Vaccaro, celebri “figurinai” di Caltagirone, che hanno operato nella seconda metà dell’Ottocento.


Il sindaco Gino Ioppolo e l’assessore alle Politiche culturali Antonino Navanzino sono intervenuti, ieri pomeriggio, a Palazzo Arezzo Donnafugata, nel cuore di Ragusa Ibla, alla cerimonia di inaugurazione della mostra “Genti di Sicilia. Opere dalla Bottega Bongiovanni Vaccaro a Palazzo Arezzo Donnafugata”, promossa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, organizzata dall’Associazione Donnafugata 2000 e allestita dall’1 giugno all’8 luglio al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla.


Presenti all’inaugurazione il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e numerosi amministratori, fra i quali il commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Ragusa (che patrocina l’evento), Salvatore Piazza. L’esposizione consente di apprezzare le statuine in terracotta dipinta (una quarantina) che  raccontano l’isola verace che ritroviamo nei libri di Verga e Capuana. Sono state realizzate da Giacomo Vaccaro e dal nipote Giuseppe Bongiovanni Vaccaro, celebri “figurinai” di Caltagirone, che hanno operato nella seconda metà dell’Ottocento.


Era il 1865 infatti quando il nobiluomo Corrado Arezzo de Spuches, di origini ragusane, settimo e ultimo barone di Donnafugata, nominato dal governo a rappresentare l'Italia all'Esposizione Universale di Dublino, conobbe l’arte dei Bongiovanni Vaccaro lì esposta. Il barone decise di acquistare la collezione per intero e di portarla nella sua dimora. Fu così che le statuine dei due noti figurinai fecero ritorno in Sicilia. Per 200 anni sono state custodite dagli eredi del barone Arezzo de Spuches, che oggi scelgono di renderle fruibili al pubblico.


“La mostra – sottolinea il suo curatore Costantino D’Orazio - si presenta come un’occasione straordinaria per studiare la storia e la tecnica dei Bongiovanni Vaccaro e dei figurinai di Caltagirone, che nella seconda metà dell’Ottocento fotografano con grande acume e spirito d’osservazione scene di vita quotidiana caratterizzate da un’originale vivacità.

Osservando i piccoli capolavori esposti, dai mendicanti ai calzolai, dalle mamme alle prese con i propri pargoli ai contadini impegnati con gli animali, fino ai borghesi di recente benessere, è chiaro che siano il frutto dell’osservazione diretta del popolo che frequenta le campagne, i mercati e le cerimonie religiose, ma la sagacia con cui i Bongiovanni Vaccaro sanno cogliere il momento, esaltare la stanchezza come l’euforia, soffiare sul fuoco della rabbia con un guizzo degli occhi o un aprire di braccia, non può limitarsi soltanto a uno sguardo acuto sul vero”.


La fruizione dell’esposizione è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione al link www.teatrodonnafugata.it per contingentare gli ingressi nel rispetto delle regole anti-Covid. Orari mostra: dalle 10.00 alle 20.00, dal martedì alla domenica con fasce orarie di un’ora per ciascun turno di prenotazione.

“Ringraziamo gli organizzatori – sottolinea l’assessore Navanzino – per una mostra che è una bella occasione per fare ulteriormente conoscere e apprezzare la grande tradizione dei maestri figurinai di Caltagirone”. “Un evento significativo, che ha carattere itinerante e approderà, quindi, anche a Caltagirone – dichiara il sindaco Ioppolo – Esso rappresenta un veicolo di promozione per la nostra città, in parallelo con le iniziative che l’Amministrazione comunale ha in cantiere per accompagnare la ripartenza puntando molto sulla cultura e sul turismo”.

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