Pubblicato il 14/04/2021
POLITICA

Caltagirone, nasce il Punto di ascolto multietnico



Il Punto di ascolto multietnico (Pam) sarà aperto da martedì 20 aprile, dalle 15,30 alle 17,30, al secondo piano dell’ex Educandato San Luigi. Il protocollo di intesa è stato sottoscritto dal sindaco Gino Ioppolo e dal direttore della Caritas diocesana, Antonino Carfì.


Siglato dal Comune di Caltagirone e dalla Caritas diocesana un protocollo d’intesa in materia di integrazione e accoglienza di immigrati, “per la realizzazione di interventi finalizzati all’inclusione sociale e all’integrazione culturale delle famiglie straniere nel tessuto sociale calatino, al fine di implementare il benessere individuale e collettivo dell’utenza straniera di adulti e minori”.


A sottoscriverlo sono stati il sindaco Gino Ioppolo e il direttore della Caritas diocesana, Antonino Carfì, nel corso di un incontro svoltosi nell’ufficio del primo cittadino, a cui hanno preso parte pure l’assessore al Welfare e vicesindaco Sabrina Mancuso, il dirigente dell’Area 5 Renzo Giarmanà e le mediatrici linguistico – culturali Licia Lo Monte e Francesca Scimonetti, vale a dire due delle esperte (le altre sono le psicologhe Oriana Moschella e Marzia Venezia) di cui il Comune si avvale nell’ambito del Pal (Piano di attuazione locale) del Distretto socio-sanitario D13.


Sia il sindaco, che il vicesindaco, che il direttore della Caritas hanno sottolineato gli effetti positivi che si potranno determinare grazie all’intesa in questione, che si muove nel solco di una collaborazione consolidata.

L’iniziativa si concreta nell’immediata istituzione di un Punto di ascolto multietnico (Pam), aperto da martedì 20 aprile, dalle 15,30 alle 17,30, al secondo piano dell’ex Educandato San Luigi (per contatti: 093341416 – mediatoripal@comune.caltagirone.ct.it), che si configura come luogo di ascolto, informazione, supporto e orientamento per tutte le persone straniere.


Attraverso il “patto” di collaborazione Comune – Caritas si intende, in sinergia con altri servizi che operano nel Distretto: “Sviluppare consapevolezza del livello di integrazione degli stranieri; promuovere e potenziare la presa in carico multi-professionale dell’utenza che affluisce alla Caritas; orientare ai servizi del territorio; offrire sostegno psicologico e linguistico alle famiglie immigrate e alle persone vittime di violenza o sfruttamento lavorativo; porre in essere un sistema integrato di coordinamento tra le parti coinvolte”. Obiettivi prioritari sono: la creazione di un servizio di sostegno e di assistenza per favorire l’inclusione di soggetti a forte rischio di esclusione sociale attraverso l’attuazione di un protocollo di intervento sul disagio, che si incentri su un punto di ascolto di etno-psicologia (spazio di sostegno e consulenza linguistica); la mappatura delle criticità degli immigrati e dei servizi sociali e sanitari; l’analisi delle risorse del territorio; il monitoraggio dell’utenza straniera che converge presso la Caritas; l’orientamento degli stranieri verso le strutture sia pubbliche che di volontariato; l’attivazione di uno spazio di tutela per persone vittime di violenza e sfruttamento lavorativo e di uno spazio di sostegno alla genitorialità multiculturale e la raccolta dei dati relativi  alle aree di disagio psicologico del migrante, alla sua percezione dei servizi pubblici, alla sua conoscenza della malattia e della salute; alle dinamiche familiari e al livello di conoscenza delle lingua italiana.

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