La percentuale siciliana è più bassa della media nazionale dell'8,7%. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è del 6,1% contro la media nazionale del 6,6%. Si cerca di recuperare gli anziani ultraottantenni che non si sono ancora vaccinati e completare per tutti la prima dose entro aprile.
In Sicilia la percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose del vaccino è del 7,4% rispetto alla media nazionale dell'8,7%. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è del 6,1% contro la media nazionale del 6,6%.
I dati, aggiornati a questa mattina, sono elaborati dalla Fondazione Gimbe di Bologna. La percentuale di popolazione anziana di età superiore a 80 anni che ha completato il ciclo vaccinale è del 35%, mentre quella che ha ricevuto una sola dose è del 16,2%.
E la Regione lancia l’“Operazione nonni” che conta di recuperare
gli anziani ultraottantenni che non si sono ancora vaccinati e completare per tutti
la prima dose entro aprile. È l'obiettivo ambizioso che il presidente della
Regione Nello Musumeci ha affidato all'assessorato alla Salute, che guida ad
interim.
Da quando a marzo è stata avviata la vaccinazione dei più anziani, per i quali il vaccino destinato è principalmente quello di Pfizer (ma possono utilizzare anche Moderna, per la vaccinazione domiciliare, e AstraZeneca per chi non ha patologie vulnerabili), su oltre trecentomila registrati all'anagrafe, hanno prenotato in circa duecentomila. A questi devono aggiungersi tutti quelli in case di riposo o in strutture socio-sanitarie che vengono vaccinati dalle Asp nelle rispettive residenze.
Mancano all'appello, quindi, circa centomila
super-anziani, cui vanno detratti coloro che non vivono più in Sicilia e
quelli, si spera una vera minoranza, che non accettano l'idea di sottoporsi
alla vaccinazione.
Per raggiungere questo "pubblico" particolarmente esposto alla
letalità del virus, la strategia disegnata dal presidente Musumeci parte da
alcune direttrici fondamentali.
Si parte con il censimento personale di chi non ha mai prenotato (tutti i dati,
infatti sono caricati sulla piattaforma Poste - che la Sicilia ha scelto per
prima in Italia - e riportano, per ogni cittadino, le informazioni anagrafiche
e quelle ricavabili dalla tessera sanitaria) e con la conseguente loro
"presa in carico", attraverso i medici di famiglia e le
amministrazioni comunali. In più, anche grazie all'imminente consegna del
vaccino monodose Johnson & Johnson, verranno coinvolte oltre 700 farmacie
che hanno dato la disponibilità per diventare sedi di vaccinazione.
La strategia, inoltre, si differenzia tra le aree metropolitane e i piccoli centri: nelle prime, l'apertura notturna degli hub vaccinali, come dimostrato a Palermo, consente ai familiari di portare i propri parenti in età avanzata a vaccinarsi con maggiore facilità; negli altri Comuni il contatto sarà quasi individuale, non potendosi escludere anche il coinvolgimento delle amministrazioni locali.
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