Pubblicato il 05/03/2015
POLITICA

Caltagirone, Imu agricola. Mons. Peri incontra i sindaci. Presentata mozione in Consiglio ma NCD non la firma



CALTAGIRONE, IMU AGRICOLA. MONS. PERI INCONTRA I SINDACI. PRESENTATA MOZIONE IN CONSIGLIO MA NCD NON LA FIRMA – Si accende il dibattito nel calatino sull’Imu agricola, una tassa che se dovesse essere applicata nei termini in cui è stata proposta, rischia di dare il colpo di grazia a un territorio a forte tradizione agricola come il Calatino, già fortemente depresso per via della crisi in cui versa il settore, aggravata dalle ricorrenti calamità naturali. Alcuni segnali allarmanti già si avvertono: sono molti i proprietari che stanno decidendo di vendere, a prezzi incongrui, le loro terre perché l’attività non è più redditizia ma è fonte di indebitamento. Il rischio è che si torni indietro di anni, quando le terre erano nelle mani di pochi latifondisti.

Non chiari sono inoltre i criteri per cui un comune viene definito montano: nel Calatino, ad esempio, Vizzini con 586 mt di altitudine rientra nella categoria dei comuni totalmente montani e dunque tutti i terreni sono esentati dalla tassa; Licodia Eubea con 600 mt è definita parzialmente montana, per cui sono esenti i terreni posseduti, coltivati o condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali; Caltagirone che vanta 608 mt di altitudine non è montano: tutti i terreni agricoli sono soggetti alla tassa. La logica paradossale che se ne deduce è che più in basso stai… più montano sei!

L’INIZIATIVA DEL VESCOVO – Anche il vescovo di Caltagirone mons. Calogero Peri ha preso l’iniziativa in questi giorni e venerdì 27 febbraio ha raccolto attorno a un tavolo i sindaci del comprensorio per discutere del problema. Hanno risposto all’appello i comuni di Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello, Palagonia, San Michele di Ganzaria e Scordia.

«Auspico – ha dichiarato il vescovo – che nel provvedimento vengano introdotte misure di tutela anche per le aree rurali e per quelle più disagiate del paese, oltre che per i territori montani». «La pressione fiscale rischia di diventare un ostacolo concreto per molte famiglie – ha aggiunto preoccupato mons. Peri – oltre che allo sviluppo, alla creazione e alla rigenerazione delle imprese, in un settore fondamentale per la ripresa economica, in particolare per il sud d’Italia e per aree depresse come il Calatino».

LA MOZIONE IMU AGRICOLA IN CONSIGLIO COMUNALE – Ieri in consiglio comunale avrebbe dovuto esser presentata e discussa una mozione che ha come primi firmatari i consiglieri Sergio Domenica e Luca De Caro e che è stata sottoscritta da quasi tutti i gruppi presenti nell’assise comunale. Ma il Consiglio non si è tenuto perché per due volte è mancato il numero legale. Alle 9.20 p.m., dopo che c’era stato un primo rinvio di un’ora, non rientravano in aula i consiglieri del Nuovo Centro Destra che si erano riuniti in una sala attigua all’aula consiliare.

Il presidente Giuliano, constatata la presenza di soli 15 consiglieri scioglieva la seduta e la rinviava ad oggi. Il gruppo del NCD, che non ha firmato la mozione Domenica – De Caro, è rimasto chiuso in riunione anche dopo che tutti avevano lasciato Palazzo dell’Aquila.

Giacomo Belvedere

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