Pubblicato il 23/06/2015
CRONACA

Caso di presunta malasanità a Caltagirone. La famiglia chiede massimo riserbo



«Mantenere il massimo riserbo sulla questione in quanto vi sono delicate indagini in corso». Lo chiede Antonino Calì, patrocinatore legale dei familiari di G.A. il 48enne originario di Ramacca deceduto in circostanze ancora da chiarire domenica scorsa, dopo essere stato dimesso dall’ospedale Gravina di Caltagirone, dove era stato ricoverato venerdì mattina per un malore. L’uomo, presentatosi al Pronto Soccorso, accusava forti dolori al petto. Ricoverato per degli accertamenti, l’indomani mattina è stato dimesso. Ma domenica l’uomo si è sentito nuovamente male. Inutile la corsa dei familiari verso il nosocomio calatino. A.G. è deceduto durante il tragitto, probabilmente per un arresto cardiaco.

Dall’Azienda sanitaria ospedaliera, contattata dalla nostra redazione, ci è stato riferito che è stato «seguito scrupolosamente il protocollo»: l’uomo «è stato tenuto in osservazione 30 ore, abbiamo fatto tre visite cardiologiche e tutto il necessario, compresa la prova da sforzo superata brillantemente». Sulla salma, posta a disposizione della Autorità giudiziaria e su cui è avvenuta una prima ispezione del medico legale, è stata disposta l’autopsia.

In attesa di conoscere l’esito dell’autopsia, i familiari chiedono il rispetto della privacy, in quanto «diverse pressioni mediatiche – segnala la nota del legale – si stanno verificando sulla famiglia già fortemente provata dall’accaduto». 
Sul caso stanno indagando i Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, che hanno sequestrato tutta la documentazione sanitaria.

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