Pubblicato il 09/07/2015
CRONACA

Rems Santo Pietro per i responsabili è sicura ma un’auto prende fuoco



È sempre molto vivo il dibattito a Caltagirone sulla Rems di Santo Pietro, che è stata aperta da più di due mese ed è già pienamente operativa. Con la chiusura dei vecchi OPG ( ospedale psichiatrico giudiziario), disposta dalla legge n. 81 del 30 maggio 2014, sono entrate in funzione, il 31 marzo 2015, le Rems, centri in cui la gestione è passata dallo Stato alla Regione. Le Rems sono strutture residenziali alternative che hanno sostituito i vecchi Ospedali psichiatrici giudiziari non solo nel nome. Si tratta di un’autentica rivoluzione. Nelle Rems il  trattamento del paziente psichiatrico giudiziario punta più che sulla reclusione sulla cura e riabilitazione. Dopo la chiusura dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, a fine aprile 18 pazienti sono stati trasferiti nella Rems di Santo Pietro. La presenza della struttura a Santo Pietro divide l’opinione pubblica ed è una questione calda aperta che continua a suscitare dubbi e polemiche. Fra i più critici il comitato pro Santo Pietro, che si è costituito per difendere il territorio da quella che considera un’intrusione estranea alla sua vocazione turistico-naturalistica. Al di là delle posizioni diverse, occorre segnalare che fra i residenti si sta diffondendo la paura del matto a piede libero. Dal canto loro i responsabili sanitari della struttura rassicurano sugli standard di sicurezza, che a loro avviso sono

Ph: Il sette e Mezzo

Ph: Il sette e Mezzo

rispettati al massimo grado. “ Abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza per la salvaguardia degli ospiti –  precisa l’ing.Francesco Alparone, ufficio tecnico Asp 3 – le opere sono state correttamente completate, la struttura è perfettamente funzionante”. Le Rems prevedono un massimo di 20 posti letto, presenza di medici e di personale sanitario a seconda dell’intensità e delle necessità assistenziali e presidi di sicurezza e vigilanza unicamente nel perimetro degli edifici. La pianta organica del personale è quasi completa – rassicura il direttore sanitario della Rems Salvatore Aprile: 3 medici, con la supervisione pressoché giornaliera del dott. Gaetano Interlandi, uno psicologo, un tecnico della riabilitazione con esperienza ventennale un assistente sociale, 11 infermieri, 3 ausiliari Osa”. Dal 1 luglio i tecnici  della riabilitazione sono stati implementati a 5 e gli ausiliari Sanitari a 6 unità. L’obiettivo è trasformare in ospedali quelle che oggi sono vere e proprie carceri. Siamo andati con la nostra videocamera dentro la struttura e abbiamo sentito i responsabili. “Capisco la paura della gente – afferma Salvatore Aprile, direttore sanitario Rems –  ma non c’è nessun pericolo”. Intanto ieri intorno alle 20.00  alcuni testimoni raccontano di aver visto davanti all’ingresso principale della Rems una nuvola  di fumo nero causato  da una Panda gialla andata a fuoco. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e Polizia, per gli accertamenti del caso e i Vigili del Fuoco che hanno domato l’incendio.

Aggiornamento (h. 7.30)

Dai primi riscontri, sembra che uno degli ospiti sia uscito fuori e (non si sa come) abbia incendiato la macchina. L’uomo poi è stato fatto rientrare nella struttura.


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