Pubblicato il 29/01/2021
POLITICA

Macaluso e Caltagirone: i ricordi di Pippo Lucenti



Cosa legava Emanuele Macaluso alla città di Caltagirone? Ne parliamo con l’on. Pippo Lucenti, storico dirigente del Partito Comunista Italiano.


di Sebastiano Russo

La scomparsa di Emanuele Macaluso rappresenta una perdita non solo per la Sicilia ma anche per la   storia di Caltagirone. Ma cosa legava Emanuele Macaluso ai comunisti di Caltagirone?

Ne parliamo con Pippo Lucenti, già deputato all’Assemblea Regione Siciliana (VIII Legislatura dal 1976 al 1981) ed eletto alla Camera dei Deputati nella X Legislatura (1987-1992)


Macaluso aderisce al PCI molto giovane e milita a Caltanissetta subito dopo lo sbarco degli americani. Presto diventa il leader del movimento minerario, operaio e contadino in Sicilia e soprattutto da segretario della CGIL dirige il movimento contadino con l’occupazione delle terre.

La Sicilia non aveva avuto una resistenza partigiana ma la lotta e il movimento dell'occupazione delle terre ha rappresentato “la resistenza” della Sicilia.

Si tratta di una lotta fondante per il partito comunista siciliano perché in quelle lotte molto spesso si incontra la mafia che si schiera con i padroni, con i grandi proprietari terrieri siciliani.


Macaluso presto viene cooptato nella direzione nazionale del PCI e da lì fece capire al partito nazionalmente la complessità della Sicilia e lo snodo che la Sicilia rappresentava per la stessa vicenda italiana.

È probabile che nel famoso discorso di Togliatti a Messina quanto parla della Sicilia come Nazione ci sia il contributo culturale di Macaluso.

Così come c’è il contributo di Macaluso nel far comprendere al Partito che per combattere il separatismo c’era bisogno di un forte impulso autonomistico.


 La presenza di Emanuele Macaluso a Caltagirone è legata all’esperienza di Silvio Milazzo eletto presidente della Regione Siciliana il 30 ottobre del 1958. Gli incontri in contrada Noce di Macaluso con Silvio Milazzo furono frequenti e fu proprio opera di Macaluso spiegare al Partito a Roma l’importanza di quell’operazione che trovò impreparati i vertici della democrazia cristiana che reagirono pesantemente quando percepirono il valore dirompente di quell’operazione.


Altro evento che portò Macaluso a Caltagirone fu la gestione della sezione femminile del Partito Comunista Italiano che segnò una svolta nella storia del partito con una rocambolesca scissione che rasentò lo scontro fisico.

Una vicenda che lasciò una traccia indelebile nella mente dei partecipanti che Pippo Lucenti racconta con la lucidità politica di chi visse quel congresso del 1972 da protagonista: “mi sono sempre chiesto che tipo di ricordo indelebile sarà rimasto nella mente di Macaluso di quell’esperienza e che tipo di giudizio ebbe nei confronti di tutti noi comunisti di Caltagirone”.


La storia politica di Macaluso e di Lucenti, pur militando nello stesso partito comunista, è stata segnata da profonde differenze, Macaluso migliorista e Lucenti ingraiano ma la diversa collocazione all’interno dello stesso partito non ha fatto mai venir meno la stima di Lucenti nei confronti di Macaluso: “personalmente non sempre sono stato d'accordo con Macaluso però per onestà intellettuale devo evidenziare la sua estrema coerenza. È stato un grande politico, un grande socialista. In piccolo, una cosa mi accomuna a Macaluso, come lui non ho mai aderito al PD.  Non ho mai fatto e partecipato a scissioni. La mia scissione personale è stata quella di non aderire come Macaluso al PD pur rimanendo in quest’ambito politico”.



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