Nel ricostruire questa pagina della storia italiana ci siamo ancora una volta imbattuti su due protagonisti calatini Arturo Vella che partecipò al congresso come esponente della corrente massimalista e Giambattista Fanales tra i primi in assoluto a condividere la linea di Antonio Gramsci che da li a qualche anno sarebbe divenuta maggioritaria ai danni dell’ala bordighiana.
di Sebastiano Russo
Sono passati 100 anni dal XVII congresso del Partito Socialista che sancì una dolorosa rottura fra socialisti e comunisti. Una rottura insanabile e insanata dopo cento anni che ha indebolito alla lunga tutto il fronte operaio.
Fu giusto separarsi? Ci furono pentimenti tardivi? Esiste ancora un futuro per i socialisti europei? Qual è l’eredità che lascia il partito comunista a trent’anni dal suo scioglimento? L’ambientalismo è la naturale evoluzione del comunismo?
Per rispondere a queste domande ci siamo rivolti a Massimo Porta e Claudio Grosso rispettivamente ex dirigente del Partito Socialista Italiano ed ex dirigente del Partito Comunista Italiano.
Nel ricostruire questa pagina della storia italiana ci siamo ancora una volta imbattuti su due protagonisti calatini Arturo Vella che partecipò al congresso come esponente della corrente massimalista e Giambattista Fanales tra i primi in assoluto a condividere la linea di Antonio Gramsci che da li a qualche anno sarebbe divenuta maggioritaria ai danni dell’ala bordighiana.
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