Pubblicato il 30/08/2015
ECONOMIA E FINANZA

Sfruttamento dei lavoratori in nero nelle campagne del catanese. Chiuse tre aziende



Tra le campagne di Mazzarrone, Caltagirone, Aci Catena e Acireale i Carabinieri hanno scoperto gli ennesimi casi di sfruttamento dei lavoratori pagati in nero.

È una piaga economica, sociale, prima di tutto umana, non rende a ciascun uomo o donna che sia il giusto per le ore passate a faticare per portare qualcosa a casa per se e la propria famiglia, ma il bisogno è bisogno e su questo fanno leva i caporali o i datori di lavoro senza scrupoli o poco avveduti. Si tratta del caporalato, del reclutamento di forza lavoro in nero, spesso anche sotto pagato.

Non si arrestano i controlli delle Forze dell’Ordine nelle campagne del catanese, questa volta i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, assieme agli Ispettori del Lavoro civili nel corso dell’ultima settimana hanno indirizzato la loro azione di contrasto e prevenzione nei territori di Acireale, Aci Catena, Mazzarrone e Caltagirone. Sono stati verificati, durante l’ attività  di contrasto  al “caporalato” e allo sfruttamento dei lavoratori nei campi, ben 21 persone senza un regolare contratto su 27, sei le aziende che stavolta sono state ispezionate tre delle quali sospese nella propria attività imprenditoriale, avendone verificato la non compromissione dei raccolti, e sanzionate in totale per un ammontare di 120 mila euro.  Sono state inflitte  multe di 1.950 euro per ogni sospensione e una maxi di 4000 euro per ciascun lavoratore scoperto in nero, oltre alle sanzioni che nascono dalle dichiarazioni degli stessi lavoratori per le giornate in cui hanno prestato il proprio lavoro in nero .

Nel territorio di Mazzarrone prima azienda ispezionata dai Carabinieri è stata verificata l’attività di manutenzione delle serre di 15 lavoratori, tutti italiani, tutti lavoratori in nero, a Caltagirone invece due rumeni e un bulgaro nelle medesime condizioni di sfruttamento lavoravano nelle vigne. In una terza attività nell’agro di Aci Catena su tre un lavoratore, impiegato in attività di concimazione, risultava non in possesso di contratto regolare, altri due soggetti sono stati rinvenuti in nero in altre aziende non sottoposte però a sospensione.

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