Pubblicato il 29/03/2016
CRONACA

La Procura di Caltagirone indaga sul presunto omaggio al boss. La Curia sospende tutte le processioni



Non si spengono le polemiche per il controverso episodio accaduto durante la processione del Cristo Morto a San Michele di Ganzaria nel catanese. Il percorso della processione del venerdì santo quest’anno era stato cambiato, ma i portatori del simulacro del Cristo Morto hanno ignorato le nuove indicazioni e, dopo la sosta in piazza Vittorio Emanuele, piuttosto che proseguire come da tabella di marcia per via Capitano Costa, con un secco cambio di passo hanno improvvisamente svoltato a destra, cosi come si vede da alcuni video amatoriali postati sui social, salendo col classico passo ondulatorio per via Umberto I, con al seguito un centinaio di persone. Il momento della deviazione verso il Carmine è stato sottolineato anche da rumorosi applausi e attimi di concitazione, mentre un carabiniere riprendeva la scena della virata. Accompagnato dalle nenie dei Lamentatori, il fercolo del Cristo Morto è stato portato a spalla sino a piazza Monte Carmelo, passando davanti alla casa di residenza del boss Francesco La Rocca, detenuto in regime di 41 bis. Il parroco e le autorità si sono fermati e il Sindaco Gianluca Petta si è tolto la fascia tricolore. Rispetto dell’antico percorso o omaggio al patriarca della famiglia La Rocca? Su questo sta indagando la Procura di Caltagirone, che ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per accertare eventuali responsabilità. Il reato ipotizzato è, al momento, turbativa dell’ordine pubblico. «Ma il fatto stesso che si sia deviato il percorso della processione – ha commentato all’ANSA il procuratore capo di Caltagirone, Giuseppe Verzera  è inconcepibile. Dobbiamo capire cosa è accaduto veramente e se ci sono eventuali responsabilità. Ho delegato le indagini ai carabinieri e aspetto una loro relazione per i prossimi giorni».

Il nucleo operativo dei Carabinieri di Caltagirone comandati dal Luogotenente Cilmi hanno avviato le indagini sull’accaduto, passando al vaglio filmati ed immagini, per comprendere cosa sia accaduto, chi abbia partecipato alla decisione del cambiamento di percorso e quindi accertarne i motivi

MONS. PERI SOSPENDE LE PROCESSIONI  Intanto, il vescovo di Caltagirone,  mons. Calogero Peri, ha deciso di sospendere temporaneamente tutte le processioni nel piccolo e antico centro del Calatino.

«In questo momento – dichiara mons. Peri  in una nota diffusa dalla Curia -, per ovvie ragioni, ritengo di non dover dire nulla sulla questione del presunto “inchino” od “omaggio”. Ho pieno rispetto e fiducia nel lavoro dei Carabinieri e della Procura. È però mio dovere, come pastore di questa porzione del Popolo di Dio che mi è stata affidata, qualora se ne ravvisasse il pericolo, difendere la fede e la tradizione popolare da tutto ciò che è antievangelico».

LA FAMIGLIA: “È VOLERE DI POPOLO” – La famiglia La Rocca rigetta l’accusa di essere la causa del cambio di rotta della processione, che sarebbe dovuto invece a un ossequio all’antica tradizione. Scendono in campo le figlie e i nipoti dello zio “Ciccio” e lo fanno, nell’era di internet, sui social. La figlia Rosaria scrive il 27 marzo su Fb indignata: «Mio padre cosiddetto “BOSS” è da 11 anni che manca da casa, come potrebbe obbligare un cambio di tragitto di una processione che da cento anni percorre le stesse vie?». E posta due antiche foto in cui si vede il capostipite della famiglia La Rocca portare a spalla il fercolo del Cristo: le foto – commenta – «rivelano la sua fede di buon cristiano». «Se il tragitto è stato deviato – continua – solo per volere del popolo: tutti ricordano lo “ZIO CICCIO” come una persona da voler bene, degna di essere rispettata, non per pretese ma perché ha sempre voluto bene i suoi paesani ed è stato ricambiato. e per questo quel bellissimo e caloroso applauso dinanzi casa mia, molto commovente ed emozionante per dimostrare che mio padre è un grande UOMO. Descrivo mio padre e finisco con voi con solo tre parole: UMILTÀ, CARITÀ E AMORE e qui c’è DIO. Questo è il motto con cui mio padre ha educato i suoi figli e ne siamo fieri e lo difenderemo fino alla fine dei suoi giorni!».

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