Pubblicato il 05/11/2020
CRONACA

Mineo, denunciati tre “tombaroli”: avevano depredato il sito archeologico “Palike”



I reperti recuperati da un primo esame visivo eseguito dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania risulterebbero: la fibula in bronzo risalente all’età bizantina (VI-VII secolo d.C.), mentre le due punte di freccia databili probabilmente al V-VI secolo a.C.

I Carabinieri della Stazione di Mineo hanno denunciato tre paternesi, un 39enne e due 38enni, poiché ritenuti responsabili di violazione delle norme in materia di ricerche archeologiche, nonché dell’appropriazione illecita di beni culturali.

Ieri sera, intorno alle 23:00, la pattuglia impegnata nel controllo del territorio ha fermato i tre soggetti mentre sostavano nei pressi del sito archeologico “PALIKE” a bordo di una Fiat Multipla.

L’eccessivo nervosismo mostrato dal terzetto ha imposto ai carabinieri di approfondire il controllo che, previa perquisizione veicolare, ha consentito di rinvenire e sequestrare i seguenti reperti antichi: 13 monete;  2 ciondoli; 2 punte di freccia; nonché degli strumenti comunemente utilizzati dai cercatori di reperti consistenti in:  3 metal detector completi di piastra ed asta;  2 piastre per metal detector;  5 paia di cuffie per metal detector; 5 picconi, di cui 2 privi di bastone.

I reperti recuperati, che da un primo esame visivo eseguito dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania, risulterebbero: la fibula in bronzo risalente all’età bizantina (VI-VII secolo d.C.), mentre le due punte di freccia databili probabilmente al V-VI secolo a.C., saranno comunque, comprese le monete che necessitano di pulitura, sottoposte ad un esame più approfondito da parte degli esperti del medesimo ente. 

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