Pubblicato il 17/06/2016
POLITICA / AMMINISTRATIVE 2016

Amministrative 2016: ecco il Consiglio comunale di Caltagirone se vince Ioppolo o Pignataro



di Giacomo Belvedere

Ormai siamo quasi alla vigilia del voto di ballottaggio, che domenica 19 giugno dovrà stabilire chi tra i due candidati sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo e Francesco Pignataro, dovrà indossare la fascia tricolore a Palazzo dell’Aquila. Oggi le ultime febbrili attività di campagna elettorale, prima del silenzio di sabato. I due sfidanti concluderanno la campagna elettorale stasera a poche centinaia di metri in linea d’aria: Ioppolo in piazza Municipio e Pignataro nel quartiere dei Miracoli. Sarà un ultimo test per misurarsi.

Abbiamo provato a immaginare l’assetto del Consiglio comunale di Caltagirone sulla base delle due ipotesi in campo: vittoria di Ioppolo o di Pignataro. La legge elettorale siciliana n. 6 del 5 aprile 2011 prevede lo sbarramento al 5% per poter concorrere alla distribuzione dei seggi. Una conditio sine qua non necessaria ma – come vedremo – non sufficiente – per poter sedere a Palazzo dell’Aquila. Inoltre, nel caso specifico del voto al ballottaggio nei comuni oltre i 15 mila abitanti, qualora nessuna lista o coalizione di liste abbia raggiunto al primo turno il 50% più uno dei voti, le liste collegate al sindaco vincente ottengono il premio di maggioranza del 60% dei seggi disponibili. 

IL PREMIO DI MAGGIORANZA: 14 O 15 CONSIGLIERI? La novità rispetto alla precedente tornata elettorale è che il numero totale di seggi da assegnare è stato ridotto del 20% da 30 a 24. Il 60% di questi, da attribuire, quale premio di maggioranza, alle liste collegate al candidato sindaco vincente, darebbe un risultato pari a 14,4. I seggi da assegnare sono dunque 14 o vanno arrotondati a 15 per eccesso? Il dettato della legge su questo punto non si esprime (nemmeno quella nazionale è chiara, per la verità) e lascia spazio all’interpretazione. Ciò ha dato origine a più di un ricorso alla giustizia amministrativa, con sentenze discordanti tra loro. Occorre, infatti, valutare se si debba operare un arrotondamento all’unità inferiore o superiore, a seconda che si interpreti il 60% come soglia “massima”, nel senso quindi dell’attribuzione di “non più del 60%”, ovvero limite “minimo”, ossia nel senso del riconoscimento, quale soglia percentuale in ogni caso garantita, di “almeno il 60%”.

Il Consiglio di Stato con sentenza n. 8783 del 21/05/2012 si esprimeva nel senso del limite massimo, in quanto non sarebbe consentito «alcun arrotondamento all’unità superiore che si tradurrebbe nel superamento del limite invalicabile del 60% dei seggi da attribuire quale premio di governabilità». Come conseguenza dell’assegnazione di 15 seggi, il premio di maggioranza supera la soglia del 60% e sale al 62,50% (più il sindaco), mentre alle altre liste restano 9 seggi, pari al 37,50%. Percentuali che, per garantire la governabilità così come vuole la legge, sembrano un premio che penalizza eccessivamente la minoranza.

Ma una sentenza successiva della stessa sezione quinta del Consiglio di Stato (la n. 2468 del 7/05/2013) ha ribaltato la decisione e sembra aver messo fine alla querelle, pronunciandosi, per «argomenti di natura letterale e teleologica», a favore del riconoscimento della quota minima del 60%. Dunque nel caso di Caltagirone il premio di maggioranza consisterebbe in 15 consiglieri alla coalizione vincente. Anche se c’è da giurare che la questione non finisce qui. Lo stesso strabismo decisionale del Consiglio di Stato sta a testimoniare che l’incertezza è sovrana. Inoltre c’è da considerare che la Regione siciliana è a Statuto speciale, anche se nella fattispecie, la legge regionale è allineata a quella nazionale. Ad ogni modo, tra la salvaguardia del principio della governabilità e la garanzia della rappresentanza democratica si innesca un conflitto – che potrebbe anche essere posto al vaglio di costituzionalità -, che l’ultima sentenza del Consiglio di Stato non ha affatto sopito. Sarebbe forse bastato un po’ di buon senso: se, invece del taglio indiscriminato del 20%, il legislatore avesse optato per una riduzione che avesse tenuto conto delle conseguenze matematiche, e da 30  i consiglieri fossero scesi a 25. In quel caso il 60% sarebbe stato senza ombra di dubbio in numero di 15, con 10 consiglieri alla minoranza, senza perdite o guadagni per nessuno.

QUALE CONSIGLIO COMUNALE  A CALTAGIRONE? – Tenendo dunque conto del premio di maggioranza di 15 consiglieri, dopo aver assegnato 15 seggi alla maggioranza e 9 all’opposizione, per l’assegnazione dei seggi si applica il metodo D’Hondt, (sistema sostanzialmente proporzionale inventato dal matematico e giurista belga Victor D’Hondt nel 1878). È uno dei metodi matematici utilizzati nei sistemi di tipo proporzionale per attribuire i seggi alle liste. In base a questo metodo, si dividono i voti di ciascuna lista o gruppo di liste (nel caso di liste collegate) per una serie di coefficienti lunga fino al numero di seggi da assegnare (in questo caso: per 1, 2, 3… fino a 24) e si assegnano quindi i seggi alle liste in base ai risultati in ordine decrescente, fino ad esaurimento dei seggi da assegnare. All’interno delle coalizioni si distribuiscono, sempre basandosi sul metodo D’Hondt i seggi alle singole liste, e quindi, in base alle preferenze personali ricevute, si assegnano i seggi ai consiglieri.

Abbiamo provato a immaginare quello che potrebbe essere il Consiglio comunale dopo il ballottaggio, ovviamente considerando i due esiti possibili di questo secondo turno elettorale. Ecco, dunque, le due ipotesi (i dati sulle preferenze dei consiglieri sono quelli provvisori del Comune e dunque potrebbero subire variazioni):

1. COMPOSIZIONE CONSIGLIO COMUNALE SE VINCE IOPPOLO

Maggioranza (15 seggi + sindaco)

Forza Italia: 5 seggi (Gruttadauria Sergio 949, Incarbone Francesco Detto Ciccio 362, Montemagno Antonino detto Antonio 352, Di Costa Maria 292, Distefano Luca 265)

Caltagirone #ciunisce: 3 seggi (Domenica Sergio 465, Bizzini Andrea 292, Messina Valentina 244)

Caltagirone domani: 3 seggi (Barresi Oriella 344,  Alparone Massimo 315, Iudica Piera 193)

PDR Sicilia Futura: 2 seggi (Lo Nigro Gaetano 393, Gravina Roberto 350).

Noi Calatini: 2 seggi (Gozza Vincenzo detto Enzo 476, De Caro Margherita 233)

Opposizione (9 seggi)

La città che vogliamo: 2 seggi (Polizzi Francesco detto Mario 262, Amato Simone 220)

Partito Democratico: 1 seggio (Di Stefano Vincenzo detto Enzo 296)

Popolari e Riformisti Moderati per Caltagirone: 1 seggio (Failla Marco detto Luca 393)

Bene in Comune: 2 seggi (Navarra Maria detta Cristina 370, Lo Bianco Gesualdo detto Aldo 253)

Cambiamo la città: 1 seggio (Carnibella Giuseppe 165)

Movimento 5 Stelle: 1 seggio (Lodato Lara 294)

Caltagirone Popolari Liberi e Forti: 1 seggio (Privitera Elisa 551)

N.B.: se prevalesse l’interpretazione del premio di maggioranza a 14, perderebbe un seggio “Caltagirone Domani” a vantaggio del Partito Democratico. 

2. COMPOSIZIONE CONSIGLIO COMUNALE SE VINCE PIGNATARO

Maggioranza (15 seggi + sindaco)

La città che vogliamo: 6 seggi (Polizzi Francesco detto Mario 262, Amato Simone 220, Granato Giuseppe detto Pippo 217, Falcone Luigi 187, Mellini Margherita 180, Boria Laura 159)

Partito Democratico: 6 seggi (Di Stefano Vincenzo detto Enzo 296, Pulvirenti Giacomo 284, Crispino Paolo 254, Failla Luigi 181,  Paci Rossella 177, Cosenza Viviana 159)

Popolari e Riformisti Moderati per Caltagirone: 3 seggi (Failla Marco detto Luca 393, Petrosino Carmelo 147, Parisi Tiziana 117)

 Opposizione (9 seggi)

Forza Italia: 2 seggi (Gruttadauria Sergio 949, Incarbone Francesco Detto Ciccio 362)

Caltagirone #ciunisce: 1 seggio (Domenica Sergio 465)

Caltagirone domani: 1 seggio (Barresi Oriella 344)

PDR Sicilia Futura: 1 seggio Lo Nigro Gaetano 393)

Noi Calatini: 1 seggio (Gozza Vincenzo detto Enzo 476)

Bene in Comune: 2 seggi (Navarra Maria detta Cristina 370, Lo Bianco Gesualdo detto Aldo 253)

Movimento 5 Stelle: 1 seggio (Lodato Lara 294)

Nel caso vincesse Pignataro, non avrebbero propri rappresentanti in Consiglio comunale, pur avendo superato lo sbarramento del 5%,  le liste “Cambiamo la città” e “Caltagirone Popolari Liberi e Forti”.

N.B.: se prevalesse l’interpretazione del premio di maggioranza a 14, perderebbe un seggio il Partito Democratico a vantaggio di “Caltagirone #ciunisce”. 

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