Pubblicato il 06/07/2020
AMBIENTE

Incendio Bosco di Santo Pietro: sopralluogo del sindaco Ioppolo alla base del Ramarro



Assieme al sindaco Gino Ioppolo, l'assessore Antonio Montemagno, i dirigenti Sebastiano Leonardi e Nello Ricupero e il presidente de Il Ramarro, Renato Carella. Comune l'intento di non darla vinta agli autori dei roghi e di avviare, da subito, le iniziative per ripartire.


Sopralluogo oggi del sindaco Gino Ioppolo, dell'assessore Antonio Montemagno e dei dirigenti Sebastiano Leonardi e Nello Ricupero insieme al presidente de Il Ramarro, Renato Carella, nel bosco di Santo Pietro, in contrada Renelle, nella base dell'associazione divorata, il 3 luglio scorso,  dalle fiamme di matrice dolosa. “Gli incendi nel bosco di Santo Pietro sono gravi atti criminali che impongono una risposta decisa”, aveva a caldo commentato il Sindaco. Comune l'intento di non darla vinta agli autori dei roghi e di avviare, da subito, le iniziative per ripartire. 


L'incendio ha imperversato in diverse contrade del bosco, distruggendo completamente la base del”Ramarro” in contrada Renelle e divorando centinaia gli ettari di macchia mediterranea. Le colonne di fumo nero e le fiamme altissime hanno reso impossibile per chiunque avventurarsi in quell’inferno di fuoco, con la temperatura che ha raggiunto centinaia di gradi, mentre i Canadair, gli elicotteri, i mezzi del Corpo Forestale e le forze dell’ordine tentavano di limitare i danni.


“Indescrivibile è lo spettacolo a cui abbiamo assistito impietriti – è il racconto di Renato Carella, presidente del Ramarro Sicilia-, di decine e centinaia di mammiferi, uccelli e rettili che abbiamo visto scappare in tutte le direzioni per mettersi in salvo mentre i Canadair, gli elicotteri, i mezzi del Corpo Forestale e le forze dell’ordine tentavano di limitare i danni: conigli, una volpe, la poiana e altri rapaci, tartarughe e persino un colubro leopardino e una biscia dal collare”.


“Impossibile anche solo pensare che questo disastro sia avvenuto per caso o per incuria – denuncia del presidente del Ramarro Sicilia. Ma quando le Istituzioni non hanno le idee chiare o non ce la fanno più e lo stato arretra cedendo il controllo del territorio a forze “altre”, la legalità viene meno e i cittadini restano soli a sbrigarsela in una lotta che diventa sempre più impari”.


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