Pubblicato il 17/03/2014
POLITICA

CALTAGIRONE, AZZERATA LA GIUNTA. VERSO IL BONANNO TER



CALTAGIRONE, AZZERATA LA GIUNTA. VERSO IL BONANNO TER – Per la seconda volta in due anni il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno azzera la sua Giunta. Dopo le dimissioni degli assessori Massimo Favara(“motivi professionali”) e Francesco Alba(“motivi personali”), quelle ventilate stamattina di Salvatore Piazza, e la sfiducia manifestata durante lo scorso Consiglio del 14 marzo da settori della sua maggioranza “a geometrie variabili” verso l’assessore Marta Bellissima, Bonanno ha deciso di ritirare le deleghe assessoriali e di avviare le consultazioni per il Bonanno ter. «A brevissimo la nuova squadra», annuncia fiducioso il Sindaco calatino. «Riconosco – afferma il primo cittadino in una nota ufficiale – il proficuo lavoro svolto dall’intera compagine assessoriale uscente, che ha raggiunto importanti risultati e realizzato significativi progetti nonostante il periodo di grave crisi attraversato dall’Italia, con gravissimi riflessi sui Comuni, in particolare su quelli del Meridione». Bonanno spiega di aver «subito avviato la fase delle consultazioni politiche per giungere alle nuove designazioni, considerato che alcune delle maggiori criticità sono state affrontate con esito positivo grazie agli sforzi profusi e al lavoro portato avanti con dedizione e spirito di servizio, ma che altre dovranno essere superate per corroborare il già avviato programma di rilancio della città». «Invito – conclude il Sindaco – le forze politiche, sociali, imprenditoriali, economiche e professionali che si identificano in questo progetto e che hanno a cuore le sorti di Caltagirone e del suo sviluppo, a dare il proprio contributo in questa direzione, nell’interesse superiore della comunità».

town hall by nightREQUIEM PER IL BONANNO BIS – Dunque un altro scossone nella travagliata storia della Giunta Bonanno. Il Bonanno bis era nato, il 13 aprile 2013, all’indomani della dichiarazione di dissesto, non senza uno strascico di polemiche che avevano portato alla spaccatura in seno alla sua maggioranza. Il sindaco aveva ribattezzato la nuova Giunta la «fase due del nostro lavoro». Una fase che si è caratterizzata per una conflittualità a intermittenza con gli ex compagni di viaggio che gli  avevano ritirato il loro sostegno l’8 aprile 2013. Bonanno aveva bollato come Schettino chi lo aveva abbandonato: «Le deleghe assessoriali non sono in vendita» – aveva affermato con orgoglio. «Io cerco le migliori intelligenze», aveva aggiunto, facendo intendere che non c’era posto per chi inseguiva solo le poltrone. L’annuncio finale sembra la fotocopia di quello odierno: «Siamo qui per dare un segnale forte. Voglio dare il massimo per il bene della città. Non possiamo più perdere tempo. Dopo la fase dei chiarimenti sul bilancio siamo qui per ripartire. Stiamo incontrando le categorie sociali per progettare il futuro della città». L’anno scorso, dunque, il sindaco aveva voluto difendere a spada tratta il profilo civilistico della sua compagine di governo, contro chi chiedeva un rimpasto di sapore più politico, accettandone le conseguenze: lo scollamento della sua maggioranza che lo ha costretto ad amministrare da posizioni di minoranza. Ed ogni Consiglio comunale si è fatalmente trasformato in un redde rationem  con un unico imputato: il sindaco, che più volte ha dovuto dichiaraRe la propria indisponibilità a farsi “processare”.

Ph. Il Sette e Mezzo

Ph. Il Sette e Mezzo

IL VENTO È CAMBIATO? – Le fibrillazioni sono continuate sino al voto sul bilancio lo scorso dicembre, quando, a sorpresa ma non troppo, si è ricompattata una maggioranza che ha permesso a Bonanno di passare indenne il difficile scoglio. Ma a questo punto, come è apparso chiaro durante lo scorso Consiglio comunale sulla vertenza piscina, la “fronda” interna alla sua maggioranza, avendo sostenuto il Sindaco sul dissesto e sul bilancio, vuole incassare per l’appoggio dato. Non è un caso che gli interventi più critici sull’assessore Bellissima siano venuti in aula da questa parte politica. Il voto dato a larghissima maggioranza alla mozione di censura del Sindaco, può essere letto anche in questa chiave: agitare lo spettro della sfiducia, essendo prossimi allo scadere i due anni, in modo da accelerare la fase tre, che è presumibile avrà un più spiccato carattere politico.

Un segnale di una svolta in questo senso si è avuto il 28 febbraio scorso quando è stata annunciata la costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia, composto dai consiglieri originariamente appartenenti a “Progetto Caltagirone”: Settimo De Pasquale (capogruppo), Francesco Incarbone (vicecapogruppo), Andrea Bizzini e Aldo Grimaldi. Il capogruppo De Pasquale ha dichiarato, all’atto di nascita del nuovo gruppo che era «conclusa la fase civica con lo scioglimento contestuale del gruppo consiliare Progetto Caltagirone». E  dunque smessa la casacca civica e liquidata la stagione che ha portato il Sindaco alla vittoria alle amministrative, si va verso una caratterizzazione politica nel nuovo esecutivo.  

bonanno dimettiti4IL CENTROSINISTRA: «BONANNO, AFFRONTI I PROBLEMI  O TI DIMETTI» – Mentre la fronda interna alla sua maggioranza chiede a Bonanno il rimpasto, l’opposizione di centrosinistra reclama a gran voce le dimissioni. «Se anche gli assessori da lui scelti gettano la spugna dopo un tempo massimo di dieci mesi – dichiara il segretario calatino PD Paolo Crispino  è arrivato forse il momento di fare autocritica».

«Come avevamo previsto – si legge in una nota congiunta di PD, SEL e dei due gruppi consiliari “Centrosinistra per Caltagirone” e “Uniti per il centrosinistra”  si apre la stagione del “rimpasto” e, ancora una volta, Bonanno si preoccupa di ricomporre i pezzi della sua maggioranza, sempre più spaccata, piuttosto che dei problemi della città». L’opposizione di centrosinistra punta il dito e sulla mancanza di progettualità e sui problemi irrisolti che restano sul tappeto: le linee guida del PRG; il problema della Piscina comunale, la vertenza dei dipendenti GIA, gli stipendi dei dipendenti comunali, le politiche sociali azzerate, l’isolamento istituzionale della città nel calatino e la paralisi amministrativa.

Il centrosinistra calatino- conclude la nota – auspica «che il sindaco Bonanno, una volta per tutte, affronti le emergenze di questa città e se non si ritiene capace di azioni incisive tragga le dovute conclusioni e si dimetta».

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