Pubblicato il 23/06/2014
POLITICA

Discussa la mozione MUOS alla Camera. Il Sottosegretario Alfano replica da copione come al Senato



Discussa la mozione MUOS alla Camera. Alfano replica da copione come al Senato – A distanza di quattro giorni dalla approvazione degli ordini del giorno G3 e G4 e la reiezione delle mozioni nn. 125 e 213, tutti riguardanti il MUOS, alla Camera dei Deputati è stata discussa la mozione Palazzotto Sinistra Ecologia Libertà, Rizzo M5S, Beni PD, Sberna PI ed altri n. 1-00344 sulla realizzazione del sistema di trasmissione satellitare denominato MUOS nella base militare di Niscemi.

maxresdefaultErasmo Palazzotto illustrando nel suo completo il lungo quadro critico che offre il tem del MUOS, dal caso di incostituzionalità a quello delle illegittimità con violazioni dei regolamenti e delle misure ambientali, ai possibili effetti delle onde elettromagnetiche sulle persone, alle possibili interferenze con i vicini aeroporti di Catania e Comiso, ha introdotto il proprio intervento sottolineando che la mozione firmata da deputati dei gruppi di SEL, M5S, PD e PI non vuole aprire semplicemente una discussione su una singola installazione militare, ma ha l’ambizione di porre all’attenzione di questo Parlamento il modo in cui in questo Paese si affrontano le questioni relative alla sovranità territoriale del PaeseL’installazione del MUOS è anticostituzionale, tutta la procedura autorizzativa è stata sottratta al controllo del Parlamento come prevede l’Art.80 della nostra Costituzione“. Lo ha dichiarato dopo che la questione si è spostata dal Senato alla Camera per discutere la Mozione dell’interguppo dei Parlamentari per la Pace di cui è primo firmatario. Secondo Palazzotto è necessario che il Parlamento possa discutere assumendosi le responsabilità del voto di ratifica che a suo tempo non fu considerato, violando, come scritto nella mozione, gli articoli 80 e 87 della Costituzione che disciplinano i trattati internazionali. Argomento che però viene sempre velato dai rappresentanti del Ministero della Difesa.  Su twitter il commento immediato di Palazzotto alla chiusura della seduta: Il Muos legherà indissolubilmente l’Italia a scelte belliche degli Usa, senza che le Camere lo abbiano mai autorizzato.

cancellieriAnche le deputate Grillo, Cancelleri e Manninodel M5S hanno nei loro interventi tracciato la storia del MUOS, raccontandone le diverse sfaccettature, una storia che non si finisce mai di raccontare. Giulia Grillo ha raccontato del lavoro svolto dai Professori “Mario Palermo, Zucchetti, Cottone, Coraddu, Lombardo, eccetera” i quali, differentemente da quanto fatto dagli scienziati dell’ISS che hanno preso come parametri di riferimento, per i propri studi quelli internazionali, sostengono che il  “ricorso ad altre norme estranee al quadro normativo italiano ed, in particolare, i riferimenti alle linee guida ICNIRP 1998, alla raccomandazione dell’UE (valori di attenzione) 1999/512/CE, al rapporto EPA 520/1-85-14 del 1986, possono essere un adeguato complemento, ma non possono essere assunte come riferimento principale, relegando la normativa italiana, che è basata su precisi e affidabili fondamenti scientifici, in secondo piano.” Ha poi concluso “Quest’opera, il MUOS, è un’opera che non serve ai cittadini siciliani, non serve ai cittadini italiani; è fatta in una zona ad alto rischio ambientale, a rischio sismico, con percentuali di tumori, di mieloma multiplo, signori. Non è allegro ammalarsi di mieloma multiplo e sapere che te lo causa l’ambiente in cui vivi, perché ci sono degli amministratori politici che non fanno il proprio dovere. Il MUOS non s’ha da fare  Sono intervenute poi Azzura Cancelleri riferendosi al Sottosegretario ha preferito iniziare dando non una definizione ufficiale di cosa significhi MUOS ma preferendo dare quella sua: “Preferisco dare quella mia quella del MoVimento a 5 Stelle, quella condivisa da molti cittadini” ha detto Il MUOS è un abominevole gruppo di antenne piantato in una sughereta ormai rovinata, vicina al centro abitato, che servirà agli americani per scopi bellici. A noi basta questo”. Claudia Mannino ha richiamato un passo indietro ai giorni scorsi quando in Senato è stato approvato l’Odg del PD, la maggioranza di questo Governo “per ragionare insieme a quest’Assemblea sulla contraddittorietà delle scelte politiche finora prese sulla questione MUOS e sulla distanza siderale che troppo spesso esiste tra le parole e i fatti.”

La violazione del principio di precauzione è stato anche uno dei temi trattati dai deputati di SEL e del M5S, nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio il ricorso a questo principio consente di tutelare l’ambiente interessato al fine di preservare la salute dei cittadini.

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Ultimo deputato iscritto ad intervenire Ettore Rosato del Partito Democratico che, dopo aver rammentato velocemente una storia fatta “di permessi, di ricorsi, di Commissioni, di scontri, di riferimenti ai tribunali, di autorizzazioni date e tolte”, ha affermato che questa sia una vicenda che riguarda  “la realizzazione di un centro di comunicazione importante per il Governo americano, importante per il nostro Paese ed importante per le forze della NATO” la cui collocazione risulta strategica, nel cuore del Mediterraneo,  “per la difesa del nostro Paese e strategico per gli interessi della NATO.” Ed anche questa volta contraddicendo così quanto si rileva dall’Agreement  USA-Italia del 2006, in cui sono visibili nelle tabelle i siti e ad uso di chi. La classificazione interna al Memorandum del 2006, infatti, in base all’allegato 1 del citato accordo sottoscritto il sito di Niscemi è fra quelli classificati a finanziamento USA e di uso esclusivo USA. Ettore Rosato ha riportato poi motivazioni risalenti all’Odg del Pd al Senato che poggiava sul lavoro svolto dalle Commissioni riunite sanità e ambiente Credo che la strada che è stata tracciata nel documento che è stato approvato al Senato con il concorso del Governo e dei gruppi di maggioranza sia una strada importante, utile” ha detto “Io penso che questa strada sia quella giusta, altrimenti c’è la strada della demagogia, quella che urla sempre di no: qualsiasi cosa si vuole realizzare, non si deve fare, salvo poi il saper trasformare le parole anche in fatti.

Poi ha fatto un paragone con il caso dell’inceneritore di Parma per giustificare quando si tratti di “interessi generali del Paese”. Questa volta non si erano alzati toni, i quattro deputati che lo avevano preceduto avevano prima di lui relazionato in maniera semmai più argomentata ma non concitata.

Conclusi gli interventi dagli scranni il Presidente della seduta ha dato poi parola al rappresentante del Governo, Gioacchino Alfano, che ha riportato i  medesimi concetti espressi al Senato,almeno di questo lo si deve fare coerente. Ha in conclusione aggiunto delle specificazioni sul concetto di “demanio militare” e ribadito le ragioni di “assistenza reciproca in ambito NATO“.  L’iter alla Camera dovrebbe concludersi entro due settimane, c’è molta attesa perché il voto favorevole su questa mozione impegnerebbe il Governo ad aprire una discussione completa e approfondita mai effettuata in Parlamento sui trattati autorizzativi che riguardano il MUOS.

Il Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS in una nota diffusa sui social network dopo la seduta al camera:

Il Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS, dopo il voto scellerato del Senato che non ha accolto lo scorso 19 giugno analoga mozione, spera nella decisione della Camera nella quale vigono maggioranze diverse.  Con un comunicato diramato dal Coordinamento dei Legali No MUOS erano state evidenziate le mille inesattezze riferite in occasione della discussione al Senato dal Sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano. Sulle stesse inesattezze con altro comunicato di oggi, l’Associazione Antimafie Rita Atria, da sempre impegnata nella lotta No MUOS ha dichiarato che ha in corso di deposito una querela per falso nei confronti dello stesso Gioacchino Alfano. Il Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS attende da parte del Deputati quel sussulto di orgoglio che è mancato ad un Senato ormai in disarmo. In vista potrebbe esserci l’apertura di un’inedita procedura per conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale ed annuncia che la battaglia NO MUOS continua a tutti i livelli, con un’estate calda di appuntamenti che culminerà nella manifestazione nazionale del prossimo 9 agosto.

Dal 6-12 agosto è previsto il campeggio No MUOS al presidio resistente di contrada Ulmo ed il 9 agosto manifestazione a Niscemi.

Giuliana Buzzone

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